Pesanti sanzioni fino a due anni di reclusione se si autocertifica il falso a queste condizioni

firma

Con la clausura a causa del coronavirus, è entrata nella case di ogni famiglia italiana. Uscendo non potevi fare a meno di averla con te, altrimenti avresti rischiato multe salatissime. Prima del Covid solo una minoranza di persone sapeva della sua esistenza ed utilità. Stiamo parlando della autocertificazione.

Ma che cos’è esattamente una autocertificazione?  A cosa serve? E se si fa una autocertificazione falsa cosa accade? Che vengono date pesanti sanzioni fino a due anni di reclusione se si autocertifica il falso a queste condizioni.

Come funziona

L’autocertificazione è la facoltà che viene data al cittadino di dichiarare un proprio requisito o stato, producendo un documento che funge da certificazione pubblica. L’autocertificazione di fatto è un documento sostitutivo di un atto emesso dalla Pubblica Amministrazione. Con l’autocertificazione si produce un atto pubblico.

Per capire bene cosa significa, immaginiamo che per ottenere una certa cosa ci venga richiesto uno stato di famiglia, una dichiarazione reddituale (ISEE), o un certificato di residenza. In questi, e in altri casi, è possibile autocertificare questi dati, senza necessariamente ricorrere a un documento emesso direttamente dall’amministrazione pubblica.

Pesanti sanzioni fino a due anni di reclusione se si autocertifica il falso a queste condizioni

E’ chiaro, quindi, quanto sia delicato certificare ufficialmente un nostro stato o un nostro requisito. Ne discende l’ovvia necessità di dichiarare il vero. Perché in caso di falsa dichiarazione si incorre nel reato di falso in atto pubblico.

L’articolo 483 del Codice Penale prevede il reato di falsità ideologica, commessa dal privato in atto pubblico. Il richiamo è all’articolo 76 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 445/2000. Tale norma prevede l’arresto fino a 2 anni per chiunque faccia una falsa dichiarazione verso un pubblico ufficiale. Ovvero attesti il falso in un atto pubblico.

La Corte di Cassazione ha ritenuto tale norma applicabile alle false autocertificazioni equiparandole quindi a un falso in atto pubblico. Ma solamente quando queste sono fornite a un pubblico ufficiale. Solo in caso di autocertificazione, che può essere classificata sostitutiva di atto pubblico, scatta il reato con la reclusione fino a 2 anni.

Approfondimento

Sanzioni pesantissime per chi lavora in nero e non ha diritto al reddito di cittadinanza. Leggi qui l’articolo.

Consigliati per te