Sanzioni gravissime fino all’arresto per chi lavora in nero e percepisce il Reddito di Cittadinanza

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Sanzioni gravissime fino all’arresto per chi lavora in nero e percepisce il Reddito di Cittadinanza. Perchè? Un recente caso di cronaca nera ha portato l’attenzione su un abuso legato al Reddito di Cittadinanza. A seguito di indagini riguardanti una violenza sfociata in delitto, è stato scoperto che le famiglie degli aggressori percepivano irregolarmente il contributo dello Stato.

Quali sono le sanzioni amministrative legate alla percezione del Reddito di Cittadinanza senza averne diritto? Cosa accade se una persona usufruisce del contributo avendo un lavoro in nero?

Sanzioni gravissime fino all’arresto per chi lavora in nero e percepisce il Reddito di Cittadinanza

Avere un lavoro a nero e percepire il Reddito di Cittadinanza, è uno dei reati più diffusi tra chi usufruisce del sussidio in modo illegale. Un lavoro in nero, permette di dichiarare un reddito basso, addirittura nullo, in certi casi. Così è possibile rientrare nei parametri reddituali richiesti per avere la concessione del Reddito di Cittadinanza.

Cosa accade se un percettore del contributo erogato dall’INPS lavora in nero? Secondo il Decreto Legge n.4 del 2019, poi convertito nella Legge n. 26 del 2019, la prima penale che scatta è la revoca del contributo.

Ma è solo l’inizio. Per coloro che percepiscono il Reddito di Cittadinanza e hanno un lavoro in nero, si richiede la restituzione dell’importo percepito senza averne il diritto. E poi, in caso di condanna, possono scattare gli arresti.

Quando scatta l’arresto

Si rischia la reclusione da 1 a 3 anni in caso di omessa dichiarazione all’INPS di variazioni di reddito o patrimonio. Ma anche in caso di mancate dichiarazioni che potrebbero portare alla revoca o alla riduzione del beneficio garantito dallo Stato.

La reclusione sale da 2 a 6 anni in caso di dichiarazione non veritiera o di presentazione di documenti falsi. Azioni atte a favorire la concessione del Reddito di Cittadinanza, altrimenti negato. Inoltre viene punita l’omissione di informazioni dovute al fine della erogazione del sussidio.

In caso di condanna definitiva, scattano le sanzioni per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato (art. n. 640 bis del Codice Penale). Quindi, si ha la revoca del sussidio, la restituzione di quanto indebitamente percepito e la reclusione da 1 a 6 anni.

Approfondimento

A volte si possono adottare dei trucchi per pagare meno tasse o per evaderle del tutto. Gli espedienti illustrati in questo articolo sono assolutamente vietati.

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