Perderanno casa e soldi vedova e figli che compiono questa azione se gli altri eredi fanno domanda 

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Chissà quante volte nei film americani abbiamo sentito parlare di diseredare un figlio o della sua totale esclusione dal patrimonio di famiglia. Le cose non vanno proprio così, almeno nel nostro Paese. Infatti come è a tutti noto il de cuius può disporre liberamente solo di una parte del suo patrimonio. Mentre vi è una parte che spetta ai suoi eredi, la cosiddetta legittima, che non si tocca in quanto spetta ai cosiddetti legittimari.

Pertanto chi non è d’accordo sulle scelte di vita del proprio figliolo/figliola e ha intenzione di escluderlo dal suo patrimonio, dovrà rassegnarsi. Il nostro legislatore considera i figli legittimari ai quali si assegna una quota del patrimonio del defunto, indipendentemente dalla volontà di quest’ultimo. Inoltre a tali quote il testatore non potrà imporre pesi, oneri o condizioni di alcun genere. Pertanto il de cuius potrà inserire nel testamento una clausola di diseredazione nei confronti di altri eredi successibili, giammai verso i legittimari. In particolare verso il coniuge, i figli e gli ascendenti la cui quota è intangibile ed è l’unico limite posto al testatore.

Perderanno casa e soldi vedova e figli che compiono questa azione se gli altri eredi fanno domanda

Tuttavia ci sono delle eccezioni a tale limite tassativamente previste dalla legge all’art. 463 c.c. Devono essere comportamenti gravi e illeciti che qualificano l’erede non meritevole di beneficiare dei lasciti del defunto. Tra le ipotesi tassative rientra la condotta di chi ha indotto con dolo o violenza la persona a fare, revocare o mutare il testamento. Così come rientra la condotta di chi ha soppresso, celato o alterato il testamento o di chi ha formato un testamento falso o ne ha fatto consapevolmente uso. In caso di testamento falso, la Cassazione ritiene che questo sia sempre causa di indegnità a succedere. Pertanto il presunto indegno dovrà dimostrare di non aver voluto offendere la volontà del testatore e che quest’ultimo abbia acconsentito alla compilazione altrui. Sono situazioni queste purtroppo diffuse e che non sono facili da provare.

L’indegnità non può essere decisa semplicemente dal testatore o da altri eredi ma è necessario un accertamento del giudice, ad istanza della parte che vi ha un interesse. In altre parole potrà presentare la domanda chi ha un interesse patrimoniale, non bastando un interesse soltanto morale. Pertanto, qualora sia accertata l’indegnità, perderanno casa e soldi vedova e figli che hanno posto in essere tali comportamenti oltraggiosi contro le volontà del defunto. Potranno richiederla pertanto i coeredi con diritto di accrescimento, i chiamati ulteriori e i chiamati per rappresentazione. Inoltre per proporre la domanda è necessario che l’erede indegno abbia accettato l’eredità.  Infine, qualora l’erede dichiarato indegno abbia dei figli la sua quota potrebbe andare a questi ultimi. In questo caso l’erede indegno non potrà vantare alcun diritto sui beni né tantomeno amministrarli se i figli sono minori.

Approfondimento

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