Perché si dice cappellaio matto? La vera storia ha dell’incredibile

cappellaio

Molti si ricorderanno un famosissimo personaggio nella storia di Alice nel Pese delle Meraviglie. Si tratta del cappellaio matto, che Alice incontra durante le sue peregrinazioni nel mondo bizzarro in cui si ritrova casualmente. In realtà però la figura del cappellaio matto non è stata inventata da Lewis Carroll, l’autore del romanzo originale.

Si tratta di un personaggio che esisteva già nella cultura popolare inglese dell’800, l’epoca in cui ha vissuto Carroll. Era comunissimo ad esempio accusare qualcuno di essere matto come un cappellaio. Ancora oggi in inglese si può dire “Quello è matto come un cappellaio!” (“He’s mad as a hatter!”) Ma perché si dice cappellaio matto? La vera storia ha dell’incredibile.

I cappellai soffrivano di avvelenamento

Il mestiere di cappellaio era molto diffuso nell’Inghilterra vittoriana. Dopotutto,  a quell’epoca il cappello era un accessorio di stile indispensabile sia per gli uomini che per le donne. I mastri cappellai abbondavano nelle grandi città.

Ma il mestiere di cappellaio aveva tuttavia un risvolto inquietante. Infatti per trattare i materiali che venivano poi usati per creare i cappelli, si utilizzavano delle sostanze tossiche. I cappellai, esposti continuamente a queste sostanze, ne subivano le conseguenze sulla salute. Uno dei sintomi più comuni da avvelenamento cronico era appunto l’impazzire.

Perché si dice cappellaio matto? La vera storia ha dell’incredibile

Il principale responsabile dell’impazzimento dei cappellai era il mercurio, usato per trattare il feltro. L’avvelenamento da mercurio hai dei sintomi inquietanti e molto caratteristici. Tra i principali ci sono repentini e violenti sbalzi d’umore, perdita di memoria, o grave insonnia. Tutti nell’epoca vittoriana sapevano che i cappellai erano persone strane, di cui non ci si poteva fidare. E che spesso erano letteralmente pazzi. Lewis Carroll sfruttò questo fatto che era largamente noto all’epoca, per creare l’iconico personaggio del Cappellaio Matto. Tutti i suoi lettori avrebbero immediatamente compreso le caratteristiche del personaggio. La figura del Cappellaio Matto è rimasta impresso nella memoria collettiva, ed è riconoscibile ancora oggi.

Attenzione però, anche nella nostra quotidianità non siamo immuni all’esposizione al velenosissimo mercurio. L’alimento più contaminato da mercurio con cui veniamo spesso in contatto è il pesce spada, ecco perché non bisogna mangiarlo più di una volta a settimana.

Consigliati per te