Perchè e quando dire addio al trolley in aereo secondo l’Enac  

Titoli nel settore aereo

Un focus sul perché e quando dire addio al trolley in aereo secondo l’Enac

Ormai è notizia ufficiale. Ovvero a partire da venerdì 26 giugno è fatto espresso divieto a tutti i passeggeri degli aeromobili d’introdurre il trolley nell’aereo. La decisione è stata presa dal ministero della salute con apposita nota trasmessa dall’Enac, Ente Nazionale per il Trasporto Civile. Per cui le compagnie aeree sono tutte chiamate ad omologarsi. Vediamo ora di approfondire perché e quando dire addio al trolley in aereo secondo l’Enac.

Trolley e cappelliere

Stando a quanto riportato nel testo, ai passeggeri è dunque consentito portare a bordo solo bagagli di dimensioni tali da essere posizionati sotto al sedile di fronte al posto assegnato. Il motivo che sta a fondamento è di ordine sanitario. L’utilizzo delle cappelliere, dove si era soliti introdurre i mini trolley, potrebbe essere causa di assembramenti.

L’Enac ha altresì precisato che “il divieto di utilizzo delle cappelliere è limitato ai voli dove non viene effettuato il distanziamento sociale a bordo; viceversa, l’utilizzo delle medesime è consentito sui voli dove viene attuato tale distanziamento così come previsto dal DPCM dell’11/6/2020”.

Rilevazione della temperatura corporea

Quanto all’ingresso nell’aeromobile, è stato anche stabilito l’obbligo della rilevazione della temperatura prima dell’accesso a bordo. Per cui, in caso di temperatura superiore ai 37,5° verrà inibito l’accesso. Sarà quindi sufficiente un solo monitoraggio corporeo e non più di uno, come era stato  precedentemente ventilato.

Inoltre gli aerei potranno viaggiare a pieno carico, vale a dire con tutti i posti assegnati, purché la compagnia sia in grado di garantire un costante e profondo ricambio d’aria. I passeggeri dovranno altresì cambiare la mascherina con una data frequenza.

Autocertificazione

Il passeggero dovrà anche produrre un’ autocertificazione con la quale attesta di non essere affetto da Covid 19, di non essere in quarantena e anche di non aver avuto contatti stretti con persone affette da patologia Covid 19 negli ultimi giorni. Tra le altre dichiarazioni, anche l’impegno del passeggero a comunicare, al fine della tracciabilità dei contatti, al vettore e alla Autorità sanitaria territoriale competente, l’insorgenza di sintomatologia Covid 19, nel post sbarco.

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