Per guadagnare velocemente il 15% netto mi conviene di più il buono postale o il BTP? Ecco 5 alternative!

Per guadagnare velocemente il 15%

Il rialzo dei rendimenti sta indubbiamente giovando a molti strumenti del reddito fisso. Cioè oggi questi strumenti permettono di ottenere ritorni maggiori rispetto al recente passato a parità di durata dell’investimento. Vediamo come districarsi al meglio tra bond di Stato e buoni fruttiferi.

Il giudizio complessivo su un investimento dipende da tanti fattori, non solo dal rendimento ad esso collegato. Altrettanto importanti sono il livello di rischio assunto, quanto capitale è stato impiegato, il tempo necessario per conseguire un dato risultato. A quest’ultimo riguardo, per esempio, per guadagnare velocemente il 15% netto mi conviene di più il buono postale o il BTP? Vediamo come stanno oggi le cose.

Titoli di Stato e buoni postali: gli elementi di comunanza

Entrambi gli strumenti appartengono alla famiglia del reddito fisso. Cioè l’investitore sa già in partenza quale sarà il ritorno finale e l’emittente s’impegna a restituire il capitale a scadenza. In particolare, sovereign bond e buoni postali godono della garanzia dello Stato sul capitale investito.

Un altro elemento di comunanza è dato dal regime di tassazione agevolato. Su di essi l’investitore paga una ritenuta del 12,50%, quando su molti altri prodotti l’aliquota è al 26%. Quanto alle commissioni di compravendita, infine, esse sono assenti nel caso dei buoni mentre sono presenti e variabili sulle obbligazioni di Stato.

Le principali divergenza tra i due strumenti

Tra le principali differenze, la prima attiene alla struttura dei rendimenti. Sono in genere fissi e crescenti (step-up) nei buoni, più variabili per i titoli di Stato. Abbiamo gli zero coupon, i titoli a cedola fissa, quelli agganciati all’inflazione, gli step-up.

Pertanto ne deriva (altra divergenza) che nel caso dei buoni conviene sempre tenere lo strumento fino a scadenza per conseguire il massimo rendimento. Inoltre gli interessi arrivano tutti solo all’atto del rimborso del titolo, e non prima. I titoli di Stato erogano invece la cedola ogni 6 mesi, tranne gli zero coupon che ne sono privi.

Tuttavia, la differenza più grossa sta nell’eventuale vendita anticipata dello strumento. L’investitore in buoni riceve sempre il capitale iniziale più gli eventuali interessi maturati. Chi investe in titoli di Stato riceve invece il prezzo di mercato al momento della vendita. Pertanto può conseguire una perdita o un guadagno in conto capitale a seconda dei casi.

Capitale iniziale

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Per guadagnare velocemente il 15% netto mi conviene di più il buono postale o il BTP?

Veniamo all’atto pratico. Il BTP con codice ISIN IT0005323032 ha una cedola lorda del 2,00% e scadenza prevista per il 1̊ febbraio 2028, ossia tra 5 anni. All’attuale prezzo di mercato di 93,38 centesimi, il rendimento effettivo netto annuo è del 3,051%.

Tra i buoni, invece, ecco alcune possibili alternative. Partiamo dal buono Rinnova, che dura 6 anni e è riservato a chi rimborsa buoni scaduti dal 20 settembre 2022 (fino a disponibilità alla sottoscrizione). Il rendimento lordo annuo a scadenza è del 3,25%, mentre il coefficiente netto finale è pari all’1,18510386 (in pratica poco più del 3% per 6 anni).

Alternative tra i vari buoni

Alternative tra i vari buoni-proiezionidiborsa.it

In alternativa, e sempre per conseguire il 15% netto, ecco il buono 3X4 (al termine del 9̊ anno), il 4X4 (al termine dell’8 annoil buono ordinario (a metà del 10̊ anno). Se invece si punta alle strutture del tipo “fisso più eventuale premio finale”, ecco il buono Risparmio Sostenibile.

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