Per evitare brutte sorprese, attenzione alle comunicazioni che in questi giorni vi arrivano dalle banche. Ecco i motivi da non trascurare

Per evitare brutte sorprese, attenzione alle comunicazioni che vi arrivano dalle banche

Non sempre la scelta che sembra più logica e semplice è la migliore! Ecco cosa sapere prima di decidere quale sia la soluzione più conveniente per i nostri risparmi e soprattutto per non vederli diminuire senza saperlo! Ora andremo a leggere perchè per evitare brutte sorprese, attenzione alle comunicazioni che vi arrivano dalle banche.

Risparmio è diventata negli ultimi tempi la parola d’ordine di tantissime famiglie italiane a causa del crescente aumento dei prezzi. Ma oltre ad essere oculati quando si fa la spesa giornaliera è fondamentale prestare attenzione ai propri risparmi messi da parte. Infatti, se molti sono disposti ad investire in immobili, sono ancora tanti coloro che ritengono più prudente tenerli sul conto in banca o alla posta. Spesso lo si fa per non uscire dalla propria confort-zone e rischiare, senza sapere che a volte potrebbe essere anche più rischioso tenerli in banca. Infatti potrebbe arrivare un duro colpo per chi ha i soldi in banca o alla posta e non ha mai verificato con attenzione l’estratto conto.

Tenere i soldi sul conto comporta spese e rischi notevoli soprattutto se si supera la soglia di 100.000 euro in caso di fallimento della banca. Senza parlare dell’inflazione che aumentando comporta la perdita di valore anche dei nostri risparmi accumulati nel tempo.

Duro colpo per chi ha i soldi depositati perchè potrebbero diminuire sempre più

Tenere un conto corrente implica anche il pagamento di tasse come l’imposta di bollo. Si tratta in particolare di un tributo a carico del titolare del conto d’importo fisso applicato con la stessa periodicità della rendicontazione.

Il pagamento di tale imposta segue la stessa periodicità con cui l’Istituto di credito invia l’estratto conto, può essere trimestrale, semestrale o annuale. Ciò vuol dire che in base al contratto di conto corrente stipulato l’imposta potrà pagarsi ogni 3, 6 o 12 mesi. Pertanto se l’estratto conto arriva ogni tre mesi, ovvero il 30 marzo, il 30 giugno, il 30 settembre e 30 dicembre, a breve potremo verificare quanto effettivamente ci viene detratto. L’imposta annua è pari a 34,20 euro all’anno per le persone fisiche e a 100 euro per i soggetti diversi. Questa imposta si applica tuttavia ai conti correnti che superano i 5.000 euro. Ma oltre all’imposta di bollo, è prevista anche la ritenuta fiscale pari al 26% sugli interessi creditori maturati sul conto. Questi ultimi sono gli interessi riconosciuti dalla banca ai propri clienti per il deposito di un determinato capitale.

Infine per evitare brutte sorprese, attenzione alle comunicazioni

Inoltre, oltre a verificare la rendicontazione periodica è fondamentale prestare attenzione alle comunicazioni che ci arrivano. La legge prevede che le banche e gli intermediari finanziari possano modificare unilateralmente i contratti stipulati con i propri clienti. Pertanto potrebbe accadere che venga meno proprio la condizione che ci aveva indotto a scegliere quel determinato Istituto creditizio. Le banche sono obbligate a comunicare preventivamente ai loro clienti le modifiche unilaterali proposte. Nonché le motivazioni poste alla base delle modifiche stesse, la data e la lora entrata in vigore. Il preavviso dovrà pervenire ai clienti con almeno 2 mesi anticipati in modo da garantire al cliente la possibilità di recedere dal contratto. In mancanza le modifiche s’intenderanno accettate. Pertanto occhio a tutte le comunicazioni che arrivano.

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