Pensi di collaborare col Fisco ma perdi 10.000, 50.000 euro o tutto ciò che hai sul conto in banca o posta

perdi 10.000, 50.000 euro o tutto ciò che hai sul conto in banca o posta

In un’era ormai in cui tutto è a portata di click, i pericoli sono dietro l’angolo. Occhi aperti pertanto alle mail sospette provenienti da INPS e Agenzia delle Entrate, potrebbero riservarci brutte sorprese. Ecco allora come fare.

Oggi, grazie ai servizi digitali, basta un click per mettersi in contatto con chi è all’altro lato del Mondo, acquistare qualsiasi cosa ovunque. Anche le Pubbliche Amministrazioni ormai si sono adeguate ai tempi. Hanno infatti reso più semplici e veloci i propri servizi e consentito agli utenti di non fare più lunghe file agli sportelli.

Quasi tutte le istanze infatti possono inviarsi telematicamente e per chiunque voglia accedere ai servizi o avere informazioni potrà tranquillamente collegarsi ai siti istituzionali. Grazie all’identità digitale i cittadini possono accedere in maniera ancora più serena e tutelata. Oltre allo SPID, ad esempio, l’INPS ha previsto ulteriori modalità per garantire gli utenti dai rischi dei furti d’identità digitale, purtroppo sempre più frequenti. Ma se la realtà digitale ha facilitato tantissime situazioni, accorciando le distanze e rendendo più accessibili i servizi della PA, non mancano gli aspetti negativi. I malfattori purtroppo sono presenti ovunque e in rete aumentano di giorno in giorno le truffe ai danni dei cittadini.

Pensi di collaborare col Fisco ma nel frattempo ti stano svuotando il portafogli

I criminali digitali molto spesso utilizzando il nome e il logo di un Ente, una banca o altro Istituto inviano una falsa mail ad ignari utenti. Questi, allarmati, potrebbero essere indotti più facilmente ad aprire la mail e cliccare sul link indicato nel corpo della comunicazione o a fornire dati sensibili. Tutto ciò purtroppo può costare davvero caro in quanto i malfattori potrebbero carpire dati sensibili e svuotarci il portafogli.

L’Agenzia delle Entrate con un comunicato stampa dell’8 febbraio, informa delle ultime campagne di phishing che utilizzano indebitamente il suo nome. Queste ultime e-mail fanno riferimento alla Commissione vigilanza sul registro tributario o sull’anagrafica tributaria. Nel testo della comunicazione si fa riferimento a delle anomalie sulle liquidazioni IVA 3023. In particolare il destinatario viene avvisato di incongruenze o incoerenza dei dati relativi alle liquidazioni periodiche del trimestre 2023. Conseguentemente si invita il contribuente a cliccare sul link malevolo.  Pertanto pensi di collaborare col Fisco ma, in realtà, i malfattori ti stanno tendendo una vera e propria trappola. Infatti, i link fanno scaricare allegati malevoli o accedere a siti che col logo dell’Agenzia cercano di carpire dati sensibili magari per svuotarti il conto.

Cosa fare in questi casi e come riconoscere le mail truffa

È fondamentale prestare molta attenzione in quanto, come afferma la stessa Agenzia, queste mail contengono grossolane imprecisioni. In particolare oltre alla struttura degli indirizzi mail del mittente, si notano errori grammaticali o la spaziatura scostante.

Già questi indizi devono farci capire che si tratta di una mail sospetta. Inoltre bisogna sempre diffidare di link accorciati che non consentono di sapere l’indirizzo di destinazione. Se poi ci sono allegati, dovremo controllare che abbiano un’unica estensione. Pertanto in caso di dubbi, invece di aprire la mail, sarà opportuno contattare il mittente mediante il sito istituzionale o l’ufficio territorialmente competente.

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