Novità sulla truffa online per indagine pedofilia dalla finta Polizia Postale che ruba soldi e dati

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Il tema della sicurezza è un argomento delicato, tanto che molte persone, vittime di truffe online sono cadute nella trappola, comunicando dati personali e accettando le richieste di riscatto in denaro, pagando la somma.

Oggi bisogna fare molta attenzione a questo tipo di inganno, che, attraverso delle false email della Polizia Postale, porta le persone a spaventarsi cedendo ai ricatti dei truffatori malintenzionati.

Soprattutto nel 2022, si sono presentate truffe online di false email per indagine di pedofilia con il fine di rubare dati personali e denaro. La richiesta di riscatto del pagamento è una vera e propria truffa perché si fingono la Polizia Postale e non lo sono affatto.

Questo ennesimo tentativo di truffa è stato specificato dal Ministero dell’Interno nel proprio sito, con una comunicazione aggiornata, in cui si precisa che si tratta di una campagna di phishing per rubare dati personali ed estorcere denaro con l’inganno.

Vediamo tutte le novità sulla truffa online per indagine pedofilia.

Attenzione, non è la Polizia Postale

La Polizia Postale, sul proprio sito istituzionale, insieme al Ministero dell’Interno, hanno comunicato tutti i dettagli della truffa online così che ogni vittima possa diffidare e non farsi rubare soldi e dati personali.

Cosa raccomanda la Polizia Postale? Essa ha chiaramente comunicato ai cittadini tramite degli avvisi online, di diffidare da messaggi simili e di avvisare immediatamente il comando della Polizia.

Inoltre, si specifica che la Polizia Postale non contatta mai direttamente i cittadini per richiedere dei pagamenti, oltretutto tramite email. Il modo di operare, ossia, dietro minaccia di procedimenti o sanzioni penali, non fa parte di quello delle forze armate italiane.

Ecco le novità sulla truffa online per indagine pedofilia

Il messaggio contenuto nella finta email di riscatto legata ad una indagine di pedofilia, riporta testuali parole: “Stiamo avviando un procedimento legale contro di lei per pedopornografia, pedofilia, cyber pornografia, traffico sessuale”.

In allegato alla email, la quale potrebbe arrivare in ogni momento, anche dopo che la connessione internet è assente, vi è un documento altrettanto falso su cui è riportato il logo originale e i dettagli sulla presunta indagine. Sul foglio c’è scritto che il procedimento penale è avvenuto dopo il sequestro di un computer mediante infiltrazione informatica, con la data in cui è iniziata l’indagine.

Come rubano dati e soldi con una falsa email di riscatto

Apparentemente sembra tutto vero, anche se inizialmente si potrebbe pensare ad un errore e che il mittente abbia sbagliato destinatario. Ovviamente, nel momento in cui non si è commesso nessun reato, la preoccupazione inizia a farsi sentire.

Soprattutto perché queste false email di truffa online prospettano alle vittime una indagine penale (inesistente) con l’intento di indurle a ricontattare i truffatori. Quando si ha paura, è normale che questa leva porta a esporsi anche a successive richieste di pagamento in denaro. Molte vittime, oltre a pagare, comunicano dati personali.

I falsi messaggi usano il logo della Repubblica Italiana, del Ministero dell’Interno, della Polizia Postale e dell’Europol.

Non si tratta di trovare password sul pc dimenticate poiché i truffatori non entrano nel computer ma chiedono un riscatto: è così che svolgono la procedura.

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