Non tutti sanno che la pasta non è stata inventata in Cina, ma in Italia, più precisamente a Palermo

pasta

La pasta è per eccellenza il simbolo dell’italianità nel mondo. Secondo i dati ISTAT, nel 2020 c’è stato un rialzo del +16% delle esportazioni di pasta italiana in tutto Mondo. E tutto questo nonostante la pandemia!

Ma perché il culto della pasta si è sviluppato in maniera così accentuata proprio in Italia?
Come ben sappiamo, il dibattito sulle origini di questo alimento è ancora molto acceso. C’è chi fa risalire la nascita della pasta in Medioriente, chi in Cina e chi in Europa, ma c’è ancora molta confusione al riguardo.

Ma da recenti studi pare esserci una svolta. Infatti, forse non tutti sanno che la pasta non è stata inventata in Cina, ma in Italia, più precisamente a Palermo.

Non è stato Marco Polo

Dai libri di scuola, forse tutti abbiamo imparato che Marco Polo portò la pasta in Italia nel 1295, dopo i suoi viaggi in Cina.

Gli storici provarono tempo fa, che già popolazioni antiche come i Romani, i Greci e gli Etruschi, sperimentarono con la lavorazione del frumento.

In particolare ritrovarono, in alcune tombe, degli strumenti classici nella preparazione della pasta. Ad esempio, si rinvennero vecchi mattarelli, spianatoie, setacci per la farina e ancora tanto altro.

Ma c’è una testimonianza scritta che certifica, a livello storico, la presenza nell’Italia della pasta prima di Marco Polo. Infatti, non tutti sanno che la pasta non è stata inventata in Cina, ma in Italia, più precisamente a Palermo.

Gli antenati degli spaghetti

La prima data accertata, che colloca la pasta nella storia, è il 1154. Questo è l’anno in cui un geografo arabo, di nome Muhammad al-Idrisi, scrisse in un suo trattato che a Palermo vi erano numerosi mulini dove si lavorava il frumento.

Questo tipo di pasta, descritto come un cibo di farina a forma di fili, si chiamava “Triyah”.
Ed è sorprendente che, in molte parti del Sud Italia, come in Sicilia e nel Salento, ancora oggi esiste un tipo particolare di pasta chiamato proprio “Tria”.

Dal 1154 in poi, la pasta è diventata un po’ per esigenze commerciali, un po’ per tradizione, un alimento fondamentale per l’Italia, fino ai giorni nostri!

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