Le migliori Università italiane a cui iscriversi e 3 consigli per orientarsi

Università

Settembre, anche nel mondo dell’istruzione, significa ripartenza e nuovi inizi. Intraprendere nuovi percorsi può spaventare, soprattutto se parliamo di un argomento tanto delicato come la scelta dell’Università.

Orientarsi tra le tante offerte formative degli atenei italiani non è semplice. Questo, soprattutto per i giovani diplomati che escono da un ambiente protetto e familiare come quello della scuola superiore.

Viviamo in una società sempre più competitiva, in cui può essere complicato emergere e trovare il proprio posto nel Mondo. Una buona formazione è senza dubbio una scorciatoia per un brillante futuro lavorativo, per questo è bene capire fin da subito dove è possibile trovare l’eccellenza.

Le migliori Università italiane a cui iscriversi e 3 consigli per orientarsi

Ormai da 21 anni il Censis stila annualmente la classifica dei migliori atenei italiani, tenendo conto di alcuni indicatori fondamentali della qualità dei servizi offerti. Quello più significativo però, in tempi come questi, è senz’altro quello dell’occupabilità, ovvero del tasso di occupazione ad un anno dal conseguimento della laurea.

Nella classifica dei mega atenei italiani (più di 40.000 iscritti) troviamo al primo posto Bologna. Al secondo Padova ed a seguire La Sapienza di Roma di poco avanti rispetto all’Università di Firenze. Tra i grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti) troviamo in testa l’Università degli Studi di Perugia, seguita dall’Università di Salerno, mentre l’Università di Pavia si attesta al terzo posto. Tra gli atenei non statali mantengono la testa della classifica due colossi come l’Università Bocconi e la Cattolica di Milano.

Come possiamo vedere alcune tra le migliori università italiane a cui potersi iscrivere sono ben dislocate in tutto il territorio nazionale.

Come orientarsi nella scelta? 3 consigli

Il tasso di occupazione è senz’altro un indicatore fondamentale per poter indirizzare i propri studi verso una professione redditizia, ma non l’unico di cui tenere conto.

Valutare la vivibilità della città che  ospiterà, l’offerta dei servizi nell’ambito ad esempio dei trasporti, il costo degli affitti e quello della vita.

Soprattutto se si è fuorisede l’impegno economico richiesto potrebbe essere importante, anche se è possibile ricorrere a borse di studio e bonus come quello offerto dall’INPS.

Non dimenticare le proprie inclinazioni personali.

Infatti, intraprendere un percorso di studi puntando solo sulle opportunità di impiego, potrebbe rivelarsi frustrante e controproducente.

Tenere in considerazione la possibilità di frequentare un corso di laurea triennale in un ateneo per poi conseguire il titolo magistrale in un altro. Si potrebbe così investire maggiormente nei due anni di specializzazione, anche se questo dovesse significare cambiare città.

Abbiamo indicato le migliori Università italiane a cui iscriversi e 3 consigli per orientarsi e messo in grado il lettore di poter scegliere la migliore opportunità in base alle proprie esigenze.

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