Le cartelle esattoriali sono in arrivo ma attenzione perché molti stanno verificando che in questi casi l’atto è nullo

cartella esattoriale

Finalmente la Corte di Cassazione ha risolto un antico contrasto interpretativo in materia di notifica degli atti giudiziari, in caso di assenza del destinatario. Da ora in poi, le cartelle esattoriali sono in arrivo ma attenzione perché molti stanno verificando che in questi casi l’atto è nullo.

In giudizio infatti, per dimostrare la corretta notifica dell’atto giudiziario alla controparte, alcuni ritengono sufficiente l’avviso di ricevimento della raccomandata contenente l’atto stesso. Quest’ultimo dovrà contenere l’attestazione di spedizione della CAD, ovvero della Comunicazione Avvenuto Deposito. Altri invece ritengono che sia necessario provare anche l’avvenuta ricezione della CAD, depositando in giudizio il relativo avviso di ricevimento.

La Corte di Cassazione chiarisce cosa è necessario provare per dimostrare l’avvenuta notifica di un atto giudiziario o impositivo. Lo chiarisce con la sentenza n.10012 del 15 aprile 2021, mettendo fine ad un lungo contrasto giurisprudenziale. La Redazione, sempre attenta ai diritti dei Lettori, informa di quest’orientamento, consigliando di verificare sempre le raccomandate che giungono al proprio indirizzo. Anche quando non sono di nostro gradimento.

Ecco da dove nasce il chiarimento della Corte di Cassazione

Lo spunto nasce da un giudizio che vede come parti un contribuente che impugna una cartella esattoriale innanzi alla Commissione tributaria provinciale. Lo stesso eccepisce di non aver mai ricevuto gli atti impositivi e il titolo esecutivo, necessari per l’esecuzione. L’Agenzia delle Entrate afferma, invece, che la notifica degli avvisi, nonostante l’assenza del contribuente al domicilio, si era regolarmente perfezionata. La Commissione tributaria provinciale, prima e, la Regionale poi, rigettavano le istanze del contribuente, confermando la regolarità delle notifiche.

A quel punto, il contribuente ricorre in Cassazione. Quest’ultima rimette gli atti al Primo Presidente per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite. Ciò al fine di dirimere il contrasto, ovvero quale sia la soluzione giusta per stabilire il buon esito di notifica di un atto impositivo. Ovvero se sia sufficiente la prova della spedizione della CAD, o se sia necessario il deposito anche dell’avviso di ricevimento della CAD.

Le cartelle esattoriali sono in arrivo ma attenzione perché molti stanno verificando che in questi casi l’atto è nullo

La Corte ha affermato che la prova dell’avvenuta notifica si fornisce con il deposito dell’avviso di ricevimento della CAD. Ovvero, mediante la produzione dell’avviso di ricevimento della raccomandata che comunica l’avvenuto deposito dell’atto da notificare presso l’ufficio postale. Non è sufficiente pertanto soltanto la prova dell’avvenuta spedizione della CAD. Le cartelle esattoriali sono in arrivo ma attenzione perché molti stanno verificando che in questi casi l’atto è nullo.

Pertanto, in materia di notifica di atti a mezzo servizio postale, qualora non si riesca a consegnare l’atto al destinatario per i seguenti motivi:

a) rifiuto del destinatario a riceverlo;

b) temporanea assenza del destinatario;

c) assenza/inidoneità di altre persone a riceverlo.

Dovrà darsi prova dell’invio e del ricevimento della CAD mediante il deposito dell’avviso di ricevimento. Ecco come la Corte di Cassazione chiarisce cosa è necessario provare per dimostrare l’avvenuta notifica di un atto giudiziario o impositivo. In mancanza l’atto impositivo sarà nullo.

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