Le azioni sottovalutate vanno comprate?

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Oggi affrontiamo un argomento molto delicato che pone spesso gli investitori di fronte a un dilemma: le azioni sottovalutate vanno comprate oppure no?

Ovviamente non esiste un’unica risposta, ma esiste una risposta che dipende da molti fattori.

Il primo e più importante è quello legato al titolo che si vorrebbe inserire in portafoglio. Se si tratta di un’azione che scende da anni e che fa peggio del settore di riferimento, il fatto che sia sottovalutata è relativamente importante. D’altra parte che la discesa sia in corso da anni o che abbia perso tanto non sono buoni motivi per acquistare un titolo. Come abbiamo più volte scritto, dire che un titolo è sceso troppo non vuol dire nulla e credere in questa affermazione potrebbe essere il primo passo verso la perdita dei propri soldi.

Se, invece, si osserva, attraverso l’analisi grafica, che la discesa non è altro che un semplice ritracciamento, allora comprare un titolo sottovalutato potrebbe essere un affare.

Le azioni sottovalutate vanno comprate? Il caso Datalogic

Consideriamo questo titolo azionario che secondo tutti gli indicatori risulta essere sottovalutato anche in maniera importante. Ad esempio, secondo il fair value calcolato con il metodo del discounted cash flow la sottovalutazione è di oltre il 50%.

Eppure negli ultimi cinque anni il titolo ha sempre fatto peggio sia del settore di riferimento che dell’indice italiano. Siamo, quindi, nella condizione per cui la sottovalutazione va presa con molta prudenza.

Questo livello di forte sottovalutazione è confermato dalle raccomandazioni degli analisti riportate sulle riviste specializzate. Il prezzo obiettivo medio, infatti, esprime una sottovalutazione di circa il 65%. L’unico neo è che le raccomandazioni dei diversi analisti tendono a essere abbastanza diverse tra di loro tanto che la dispersione è pari a circa il 20%.

Le indicazioni dell’analisi grafica

Il titolo Datalogic (MIL:DAL) ha chiuso la seduta del 30 settembre a 6,53 euro, in rialzo del 3,90% rispetto alla seduta precedente.

La discesa in corso è ribassista e al momento non ha più ostacoli importanti lungo il percorso che porta verso il II obiettivo di prezzo in area 5,52 euro. La mancata tenuta di questo livello, poi, potrebbe determinare il raggiungimento della massima estensione ribassista in area 4,03 euro (III obiettivo di prezzo).

I rialzisti potrebbero riprendere il controllo della tendenza in corso nel caso di una chiusura giornaliera superiore a 7,01 euro. In questo caso potrebbe essere possibile un ritorno in area 10 euro.

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