Le 5 peggiori azioni da inizio anno sul Ftse Mib

Le 5 peggiori azioni da inizio anno sul Ftse Mib

In un mercato che sale non sono le azioni che esplodono al rialzo a sorprendere, ma quelle che non si accodano al trend principale. Ecco, quindi, le 5 peggiori azioni da inizio anno sul Ftse Mib.

Francesco Nalini CEO Carel Group

Francesco Nalini CEO Carel Group – proiezionidiborsa.it

Le 5 peggiori azioni da inizio anno sul Ftse Mib

Il Ftse Mib da inizio anno ha guadagnato oltre il 7%. Non deve, quindi, sorprendere che tra le 102 azioni con capitalizzazione superiore ai 500 milioni di euro solo 12 hanno avuto un rendimento negativo da inizio anno. Stiamo parlando di LUVE, ERG, Carel Industries, Diasorin e Alerion.

Di queste azioni ci siamo occupati recentemente, tranne che di Carel Industries e che, quindi, sarà oggetto di questo articolo.

Le indicazioni dell’analisi grafica sul titolo Carel Industries

Le azioni Carel Industries (MIL:CRL) hanno chiuso la seduta del 9 gennaio a 23,25 euro, in rialzo dell’1,09% rispetto alla seduta precedente.

Il ribasso preannunciato nel precedente report si è concretizzato ed  è ancora in corso con le medie saldamente incrociate al ribasso. L’aspetto interessante è che anche quando le cose sembrano andare bene c’è un aspetto negativo.

Ad esempio, la seduta del 9 gennaio si è chiusa con un rialzo di oltre l’1%. Eppure la chiusura giornaliera è stata ben lontana dai massimi palesando una debolezza di fondo che alimenta il ribasso in corso.

Solo una chiusura giornaliera superiore a 24 euro potrebbe dare una chiara svolta rialzista.

Medie incrociate al ribasso sul titolo Carel Industries

Medie incrociate al ribasso sul titolo Carel Industries – proiezionidiborsa.it

La valutazione del titolo

Non c’è un solo indicatore che veda le azioni Carel Industries sottovalutate. Ad esempio, il rapporto prezzo/utili (PE) di Carel Industries è pari a circa 37x. Il valore medio del settore di riferimento, invece, è pari a 24,4x. Con un valore aziendale stimato di 4,5 volte il fatturato dell’esercizio in corso, poi, la società sembra avere una forte valorizzazione.

Altro aspetto non molto positivo è il rendimento del dividendo che sicuramente non invoglia all’acquisto del titolo. La società, infatti, distribuisce un dividendo molto piccolo con un rendimento dell’ordine dello 0,60% circa

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