L’Agenzia delle Entrate pignorerà i conti e fermerà le auto del contribuente che esagera con queste spese

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Spendere più di quello che si guadagna non è mai una buona idea. Da una parte perchè si condurrebbe un tenore di vita che non ci si può permettere. Dall’altro perchè si rischia un accertamento fiscale da parte del Fisco. In linea generale un contribuente che lavora ha tutte le entrate dimostrabili, e può, quindi, dormire sonni tranquilli. Ma se lo stile di vita che si conduce non coincide con i redditi che si guadagnano si potrebbe correre qualche rischio. L’Agenzia delle Entrate pignorerà i conti in caso di accertamento fiscale esecutivo, e proprio per questo bisogna stare attenti.

I controlli del Fisco quando scattano?

Al privato cittadino non è controllato quanto preleva dal suo conto corrente. E non desta sospetti il cittadino che ha più di un conto corrente. Ma le verifiche potrebbero essere fatte sui versamenti in contanti che si eseguono sul conto. O sui bonifici che si ricevono, anche se in questo caso la giusta causale potrebbe evitarle. Al Fisco, quindi, non interessa quanto un contribuente preleva dalla banca. Ma i controlli potrebbero scattare sulle spese. Se si fanno spese superiori a quello che si dichiara nel 730, l’Agenzia delle Entrate potrebbe chiedere la provenienza del denaro in più.

E a quel punto il contribuente dovrà dimostrare dove ha preso i soldi extra. Potrebbero essere una donazione, un regalo, un vincita e non per forza qualcosa di illecito. Ma deve essere dimostrato da dove provengono altrimenti si procede con un accertamento fiscale. Prima che l’accertamento diventi esecutivo, infatti, il contribuente ha la possibilità di difendersi inviando chiarimenti al Fisco. Ed in questo caso si deve essere il più precisi possibile. E magari farsi assistere da un commercialista sarebbe un’ottima idea.

L’Agenzia delle Entrate pignorerà i conti e fermerà le auto del contribuente che esagera con queste spese

Quando l’accertamento, poi, diventa esecutivo si dovrà pagare quello che l’Agenzia delle Entrate chiede. E si devono pagare le somme dovute entro 60 giorni. Ovviamente entro i 60 giorni si può presentare un ricorso ma se non lo si fa il Fisco provvederà alla riscossione senza bisogno di nessuna cartella esattoriale. E questo significa che l’Agenzia delle Entrate Riscossioni (ex Equitalia) reperirà le somme iscrivendo fermi amministrativi e pignoramenti.

Prima del pignoramento dei conti correnti ed il fermo amministrativo dell’auto, ovviamente, il contribuente riceverà una raccomandata. Che è solo a titolo informativo. E a differenza di quello che accadeva in passato le pratiche di pignoramento e di fermo amministrativo, possono scattare immediatamente. Senza aspettare i 180 giorni grazie ad una recente modifica del Governo alla politica fiscale.

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