La strana verità sul perché le ciliegie costano fino a 17 euro al chilo anche se gli agricoltori riducono il loro utile e guadagnano di meno 

ciliegie

Piacciono a grandi e piccini, sono deliziose, ma stanno diventando un vero e proprio lusso. Parliamo delle ciliegie, della tipica frutta stagionale che in alcune parti d’Italia registra prezzi da capogiro, come fosse del caviale o il tartufo. Ciò che stride e la motivazione di questo prezzo troppo elevato di una frutta di cui l’Italia è un buon Paese produttore.  Anche perché le associazioni degli agricoltori segnalano un calo del prezzo di origine. In pratica, il prezzo del primo passaggio della filiera scende, mentre quello dell’ultimo step, cioè del consumatore finale, sale. In pratica l’utile degli agricoltori e il prezzo iniziale delle ciliegie si abbassa, mentre il consumatore finale quindi le famiglie, spendono molto di più.

La strana verità sul perché le ciliegie costano fino a 17 euro al chilo nonostante gli agricoltori riducono il loro utile e guadagnano di meno

Le ciliegie sono un tipico frutto di stagione. Ma su queste sta nascendo una polemica sul prezzo con cui vengono vendute ai consumatori finali. Pare infatti che soprattutto nelle Regioni del Nord dello Stivale, il prezzo è schizzato alle stelle. Le ciliegie “Ferrovia”, qualità di ciliegie piuttosto pregiata e famosa, vengono vendute anche a 17 euro al chilo. Una enormità se si pensa che costano poco più di 1 euro all’ingrosso. Infatti alcune associazioni come la Coldiretti, lamentano il drastico abbattimento del costo di origine del prodotto. Addirittura, pare che in Puglia gli agricoltori abbiano difficoltà su un prodotto che per la Regione stessa e di élite come l’olio extravergine di oliva.

Da poco più di 1 euro a 17 euro, la differenza che non si spiega

Quasi il 40% della produzione italiana di ciliegie proviene dalla Puglia. È proprio dalla Puglia arriva l’allarme sulla situazione che stanno vivendo gli agricoltori. I magazzini all’ingrosso pare che siano restii a ritirare le ciliegie prodotte dall’agricoltura nostrana. Il prezzo pagato da questi magazzini agli agricoltori si è abbattuto di circa 80 centesimi di euro nelle ultime settimane. Nonostante questo, i prezzi per i consumatori finali sono saliti a quelle cifre prima citate. Gli agricoltori italiani subiscono la concorrenza di Francia, Grecia e Turchia.

E la Coldiretti sostiene che anche le normative che imponevano ai rivenditori di indicare la provenienza del prodotto arrivano ad essere sistematicamente disattese. Ed a questo si aggiunge il fatto che in Italia la manodopera latita. Ed essendo le ciliegie un prodotto che si raccoglie tutto a mano, le difficoltà aumentano. Resta la stranezza tutta italiana della differenza di prezzo, dal produttore al consumatore. Una differenza inspiegabile che, di fatto, è la strana verità sul perché le ciliegie costano così tanto.

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