La pensione di invalidità va considerata come reddito in questo caso

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Le prestazioni assistenziali non dovrebbero concorrere alla formazione di reddito. Ed, infatti, non vanno inserite nell’ISEE, così come previsto dalla Legge 89 del 26 maggio 2016.Ma allora perché in alcuni casi la pensione di invalidità civile incide sull’importo del reddito di cittadinanza? Cerchiamo di capire la questione per comprendere quando la pensione di invalidità va considerata come reddito. C’è una quota della pensione in questione che non solo non è considerata di natura assistenziale, ma concorre alla formazione del reddito familiare.

Pensione di invalidità e reddito di cittadinanza

Sia la pensione di invalidità civile che il reddito di cittadinanza sono prestazioni assistenziali. E le due misure sono cumulabili tra loro ma solo a determinate condizioni. Se in un nucleo familiare c’è un soggetto che percepisce la pensione di invalidità, infatti, l’eventuale reddito di cittadinanza spetta in misura ridotta. Dall’importo spettante, infatti, bisogna sottrarre la cifra che si percepisce a titolo di invalidità civile.

Se un soggetto che vive solo, quindi, ha diritto a 500 euro di reddito di cittadinanza, ma percepisce anche 291 euro di pensione di invalidità, al mese percepirà, in ogni caso, 500 euro. 291 euro di pensione di invalidità e 209 euro di reddito di cittadinanza.

Pensione di invalidità totale con aumento

Dal 2020, però, la pensione di invalidità totale ha subito un profondo cambiamento. Per effetto della sentenza della Corte Costituzionale, la n. 152 del 2020, infatti, in alcuni casi la misura è “integrata al milione”. In presenza di precisi redditi familiari, quindi, la pensione di invalidità è maggiorata fino a 660 euro circa.

E questo, per molti percettori di invalidità civile e reddito di cittadinanza, ha comportato o una decurtazione o un azzeramento del reddito di cittadinanza a gennaio 2022. Ma perché?

La pensione di invalidità va considerata come reddito in questo caso

L’incremento al milione va ad incidere sul reddito familiare e, quindi, è considerato per il calcolo del RdC. L’aumento in questione, infatti, non ha proprio natura assistenziale e, quindi, concorre nel calcolo dell’ISEE e incide sul reddito. E il reddito di cittadinanza è calcolato proprio sul reddito familiare. L’importo mensile è determinato, infatti, tenendo conto di tutti i redditi con l’esclusione di quelli assistenziali che sono inseriti nell’ISEE. Ma con l’inclusione degli stessi trattamenti in corso di godimento.

L’INPS con la circolare 548 del 3 febbraio 2022 fornisce un chiarimento in proposito. E sottolinea che l’importo RdC erogato mensilmente terrà conto anche dei trattamenti assistenziali percepiti legati alla condizione di disabilità. La normativa di riferimento prevede, ai fini della verifica del diritto, che si tenga conto anche delle eventuali maggiorazioni sociali. E degli importi erogati per integrare i trattamenti al minimo.

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