Invalidità civile al 100% e pensione di 661 euro, ecco in quali casi

invalidità

Anche se il nostro ordinamento prevede importanti tutele per i disabili, l’invalidità che da più diritti è quella totale. Per l’invalido civile, infatti, è previsto un assegno mensile a partire dal 74%. Ma fino al 99% di percentuale si parla di invalidità parziale. Quella totale, infatti, si ottiene solo con il 100%, ovvero quando l’invalido perde totalmente la capacità lavorativa. Ma l’invalidità civile al 100% e pensione di 661 euro mensili spetta solo in determinati casi, vediamo quali.

Invalidità totale, quando è riconosciuta

L’invalidità civile al 100% è quella che viene riconosciuta nei casi più gravi e prevede, quindi, benefici maggiori rispetto a quella parziale. Solitamente questa percentuale spetta a chi non riesce a camminare in autonomia, a chi ha bisogno di un accompagnatore. Ma anche a chi non può, a causa delle patologie, più svolgere nessuna attività lavorativa. Anche a chi è affetto da disabilità visiva può spettare non solo l’invalidità al 100% ma anche l’indennità di accompagnamento. La prestazione che l’INPS eroga, infatti, è chiamata pensione di inabilità.

E proprio per questa condizione invalidante lo Stato si fa carico del sostentamento del cittadino riconoscendo, nei casi estremi, anche l’indennità di accompagnamento. L’inabilità lavorativa è riconosciuta ai cittadini con età compresa tra i 18 ed i 66 anni. Per gli invalidi al 100% lo Stato riconosce una serie di agevolazioni e benefici tra i quali ricordiamo:

  • pensione di invalidità totale;
  • indennità di accompagnamento;
  • esenzione dal pagamento del ticket per farmaci e visite.

Invalidità civile al 100% e pensione di 661 euro, ecco in quali casi

La prestazione più importante in caso di invalidità al 100% è rappresentata dalla pensione di inabilità. L’importo, come per quella di invalidità parziale, è di 291 euro circa mensili. Ma a differenza della pensione parziale, è riconosciuta con requisiti reddituali differenti. Il reddito personale da non superare, infatti, è di 17.050,42 euro l’anno.

Per l’invalido totale, inoltre, vi è la possibilità di incrementare l’importo mensile da 291 a 661 euro circa mensili. Questo, però solo se rispetta ulteriori limiti di reddito previsti dalla normativa che sono:

  • 590,27 euro di reddito personale per il pensionato solo;
  • 675,70 euro di reddito coniugale per quello sposato (che deve rispettare, però anche il limite di reddito personale).

L’integrazione al milione, inoltre, può essere concessa anche in forma parziale per non comportare il superamento dei suddetti limiti. In alcuni casi, infatti, applicando per intero la maggiorazione, si superano i limiti per averne diritto ed in questi casi, quindi, viene concessa una maggiorazione parziale. Si ricorda che i redditi considerati per i limiti in questione, non si escludono i redditi di:

  • casa di abitazione;
  • pensioni di guerra;
  • indennità di accompagnamento;
  • trattamenti di famiglia.

Approfondimento

Le malattie invalidanti che danno diritto alla pensione anticipata

Consigliati per te