La coraggiosa storia della Regina dei Ghiacci

pattinatrice

Le leggi dello sport sono a volte un po’ ingiuste; per questo motivo, forse il nome di Surya Bonaly non dirà granché.
L’ex pattinatrice ha dato il suo nome a una figura – una capriola all’indietro atterrata su una gamba. Movimento che, paradossalmente, le ha impedito di vincere una medaglia olimpica.
Surya sapeva cosa stesse rischiando mentre lo eseguiva: il “backflip” è stato bandito nel pattinaggio perché richiede l’atterraggio su entrambi i pattini.

Durante la sua carriera atletica, però, Bonaly non ha mai smesso di sovvertire le regole del pattinaggio di figura.
Questa è la coraggiosa storia della Regina dei Ghiacci… con buona pace di Frozen.

Una Regina senza corona

“Surya la ribelle” non si è mai unita al coro.

Rifiutò sempre di conformarsi all’idea classica della pattinatrice di figura: eterea, leggiadra, bianca. Fra gli ‘80 e i ‘90, non era una cosa comune vedere delle donne di colore in questa disciplina.

Dato che non si adattava agli schemi, Bonaly decise che la ribalta sarebbe arrivata solo attraverso le prestazioni sportive. Sempre più salti, sempre più sequenze, i suoi programmi erano delle imprese tecniche. Ma anche qui la francese subì una delusione.

Ai mondiali di pattinaggio di figura svoltisi a Chiba, in Giappone, Surya vinse l’argento dietro a Yuka Sato, atleta nipponica, tecnicamente inferiore a Bonaly. Le pattinatrici ottennero lo stesso punteggio, ma con cinque voti contro quattro i giudici decisero di incoronare Sato.

Bonaly si rifiutò di salire sul secondo gradino del podio, ritirando la medaglia in fretta e furia e attirando l’ira del pubblico.

La Leonessa della Réunion

Arrivarono anche Le Olimpiadi di Nagano, quattro anni dopo, quelli che consacrarono Bonaly nel pantheon del pattinaggio di figura. Nonostante un infortunio al tendine d’Achille appena guarito, la pattinatrice decise comunque di partecipare, perché sarebbe stata l’ultima competizione mondiale prima del ritiro.

Fra lo stupore degli astanti, Surya decise di compiere un salto mortale all’indietro (backflip). Una figura proibita, che avrebbe potuto costarle una sanzione. Ciononostante, l’atleta francese voleva lanciare un guanto di sfida a quell’élite che l’aveva sempre snobbata.

Contrariamente all’accoglienza del pubblico, che andò in visibilio per la magnifica esecuzione di Bonaly, i giudici decisero di assegnarle il decimo posto.

Non importava più la posizione in classifica, quanto la definitiva assunzione di Surya nell’Olimpo dei Grandi Pattinatori.

Lunga vita alla Regina

Dopo il 1998, Bonaly ha smesso definitivamente di gareggiare, dedicandosi al pattinaggio professionista in maniera artistica, non competitiva. YouTube è pieno delle sue spettacolari interpretazioni, che mescolano corpo libero, danza jazz e classica, ovviamente en glissant, sui suoi amati pattini.

Nessun giudice potrà cancellare dalla Storia la coraggiosa Regina dei Ghiacci.

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