La Borsa schizza in alto spinta dallo spread e 2 titoli azionari sono in rampa di lancio, pronti a salire del 60%

spread Btp Bund

Lo spread in calo ha finalmente fatto vivere una giornata sugli scudi alle banche e ai titoli finanziari in generale. Il settore bancario ha dato una spinta alla Borsa italiana. L’indice maggiore di Piazza Affari, l’Ftse Mib (INDEX:FTSE), ha chiuso con un rialzo del 3,3%, per altro in linea con il resto delle Borse europee. E mentre la Borsa schizza in alto spinta dallo spread, 2 titoli azionari sono in rampa di lancio, pronti a salire del 60%. Vediamo quali sono.

La Borsa schizza in alto spinta dallo spread e 2 titoli azionari sono in rampa di lancio, pronti a salire del 60%

Che la seduta sarebbe stata positiva lo si era capito fin dalla prima mattinata. Sull’andamento positivo dei prezzi ha giovato la sostanziale promozione dell’Italia da parte della agenzia di rating Standards&Poor’s. Questo giudizio ha rasserenato i mercati e ha spinto giù di una decina di punti base lo spread tra BTP e Bund, portandolo a 220 punti. Questo ha favorito in particolate il rally dei titoli azionari del settore bancario e anche dei titoli di Stato a tasso fisso, i BTP. E grazie a questo Piazza Affari ha messo a segno un sostanzioso rimbalzo.

E mentre la Borsa schizza in alto spinta dallo spread, 2 titoli azionari sono in rampa di lancio

Azimut e Anima, 2 azioni pronte a volare del 60%
Grazie al rialzo della Borsa, la maggior parte delle azioni sono salite. Ma 2 titoli azionari in particolare hanno segnato una performance interessante: Azimut Holding e Anima Holding, tra le migliori azioni di tutto il listino.
Anima ha guadagnato il 12%. Dai minimi del 18 marzo è salita del 55%. L’azione ha chiuso a 3,1 euro, ma è ancora lontana dai massimi a 5 euro realizzati appena prima del pesante ribasso iniziato a fine febbraio. Il ritorno verso quei valori farebbe registrare un balzo dei prezzi del 60%.

Azimut ha chiuso con un rialzo del 9,5% a 14,8 euro. Dai minimi del 20 marzo i prezzi hanno guadagnato il 45% circa. Se l’azione dovesse tornare ai valori pre-crisi, in area 24 euro, l’apprezzamento sarebbe del 60% circa.

Il balzo contemporaneo dei due titoli non è casuale. Entrambi infatti, essendo società di gestione di risparmio, si giovano delle attese di una ripresa diffusa delle quotazioni delle Borse. Non solo di quella italiana ma a livello internazionale.

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