Separazioni e divorzi in tempo di emergenza coronavirus

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Cosa succede alle separazioni e divorzi in tempo di emergenza coronavirus?

Per effetto dell’emergenza, le attività giudiziarie hanno subito un doppio rinvio, prima fino al 15 aprile e poi fino all’11 maggio. Tuttavia, il CNF (Consiglio Nazionale Forense) ha fatto presente che i procedimenti in tema di diritto di famiglia devono essere reputati urgenti ed indifferibili. Pertanto, è stato autorizzato il deposito esclusivamente telematico dei documenti riguardanti separazioni e divorzi consensuali, in periodo di Covid-19. In tal caso, sarà possibile seguire la procedura della trattazione scritta.

Essa sarebbe perfettamente congrua se si pensa che anche la Cassazione ha reputato la possibilità di prescindere dal tentativo di conciliazione, qualora non se ne ravvisi la necessità. Su questa via, pertanto, le parti consenzienti, possono far pervenire una dichiarazione al giudice nella quale dichiarano, anzitutto, di non volersi conciliare. Altresì, asseverano di aver consapevolmente rinunciato alla presenza fisica in udienza a scopo conciliativo. Inoltre, concludono riportandosi, per il resto, alle conclusioni e richieste del ricorso presentato dal legale.

Pertanto, in seguito a tali dichiarazioni, sarà possibile per le parti ottenere l’omologa in caso di separazione e la sentenza in caso di divorzio o il decreto collegiale nelle altre ipotesi. Il tutto, previa trasmissione degli atti al p.m. per il parere. Naturalmente, quanto si è detto vale per i procedimenti di natura consensuale.

Separazioni e divorzi in tempo di emergenza coronavirus  e procedure contenziose

Per i procedimenti di separazione e divorzio di carattere contenzioso da svolgersi in periodo di Covid-19, la questione si complica. Infatti, generalmente, in questo caso, si preferisce la presenza fisica delle parti in udienza.

Tuttavia, i difensori delle parti possono accettare di comune accordo di celebrare il processo da remoto. Resta salva, però la possibilità per il giudice di escludere siffatta modalità sulla base del suo prudente apprezzamento. Tale eventualità ricorrerebbe in specie quando si tratta di valutare talune tutele e decisioni da adottare nei confronti dei minori della coppia. Nel qual caso, la salvaguardia del superiore interesse dei figli prevale sulle autonome decisioni e sulla volontà dei coniugi. Quindi, si rende necessario il differimento della procedura in una data successiva, in cui sia stata superata l’emergenza sanitaria dovuta la Covid-19.

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