Intesa Sanpaolo: 31 marzo ultima seduta per evitare ulteriori ribassi in aprile

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Con il congelamento del pagamento dei dividendi proposto dalla BCE (clicca qui per leggere) con l’invito a rinviare l’eventuale distribuzione a ottobre, il settore bancario ha subito un vero e proprio tracollo. I più penalizzati sono stati Intesa Sanpaolo, che alle quotazioni attuali avrebbe pagato un dividendo superiore al 10%, e Unicredit che non solo avrebbe pagato un dividendo al 7% circa, ma avrebbe anche voluto avviare un piano di buy-back per remunerare ulteriormente gli azionisti.

Per alcuni analisti, però, non si tratta di un semplice rinvio, ma piuttosto di una cancellazione vera e propria del dividendo.  D’altra parte come ha dichiarato Adrea Enria, capo della commissione di vigilanza della BCE,

«In questo momento è importante conservare ogni euro di capitale nei bilanci delle banche. Stiamo parlando di 30 miliardi che possono sostenere prestiti per 450 miliardi, una cifra molto importante. Non è una misura che riflette la fragilità delle banche, né punitiva verso le banche e i loro azionisti. È una misura di conservazione del capitale. Non sappiamo ancora quanto durerà la recessione, ma le banche sono più forti che ai tempi di Lehman».

Se il dividendo 2020 dovesse essere cancellato del tutto, quando ci si aspetta un ritorno alla normalità?

Per distribuire un dividendo nel 2021 le banche dovranno produrre utili nel 2020 e, visti la crisi in corso, non sarà impresa facile.  Secondo Equita Sim Intesa Sanpaolo rimane sempre la banca da preferire grazie a una redditività superiore e ai 910 milioni di plusvalenza su Nexi. A seguire ci sono ci sono Mediobanca e Credem tra le banche in grado di ripristinare più rapidamente la dividend policy.

Intesa Sanpaolo: quali sono i livelli da recuperare per evitare ulteriori ribassi in aprile?

Intesa Sanpaolo (MIL:ISP) ha chiuso la seduta del 30 marzo in ribasso del 6,12%  rispetto alla seduta precedente. L’ultimo prezzo è stato a 1,4708€ sotto l’importantissimo supporto in area 1,52242€. Qualora la chiusura mensile, domani 31 marzo, dovesse confermare questa rottura per i mese si aprile si aprirebbero le porte per una continuazione della discesa in area 0,96722€ (III° obiettivo di prezzo). Prima, però, ci sarebbe il supporto in area 1,30959€ che già in passato ha frenato la discesa delle quotazioni.

Attenzioni, quindi, alla chiusura del 31 marzo.

Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo: proiezione ribassista in corso sul time frame mensile. La linea blu rappresenta i livelli di Running Bisector; la linea rossa i livelli de La Nuova Legge della Vibrazione.

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