In pensione prima di compiere i 62 anni nel 2023 presentando domanda già adesso per chi fa questo lavoro

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Non c’è più quota 100. E con la sua fine, introdotta lo scorso 31 dicembre 2021, è sparita la possibilità di andare in pensione a 62 anni. Ma ci sono lavoratori che grazie ad altre misure non subiranno gli effetti di questo cambiamento. Infatti, potranno lasciare il lavoro anche prima rispetto a quota 100. Ma occorre presentare una particolare domanda. Una domanda che andava presentata già entro lo scorso primo maggio, ma presentandola adesso si limitano danni, perché si perde solo un mese di pensione.

In pensione prima di compiere i 62 anni nel 2023 presentando domanda già adesso per chi fa questo lavoro

Il metronotte, o guardia particola giurata è un tipico esempio di lavoratore notturno. Chi svolge la propria attività lavorativa sempre tra le 24:00 e le 05:00 del mattino, o se una parte della giornata lavorativa ricade in questo arco temporale, ha diritto ad una uscita anticipata. L’età anagrafica utile è pari a 61 anni e 7 mesi. Per i contributi invece, servono 35 anni. Ma occorre pure completare la Quota 97,6. La somma di età e contributi, comprese le frazioni di anno, devono portare al completamento della Quota. Chi raggiungerà questi requisiti nel corso del 2023, deve adoperarsi subito. Deve presentare quanto prima, istanza di certificazione del diritto all’INPS. Istituto che dovrà ufficializzare il diritto allo scivolo di Quota 97,6 per questi lavoratori.

Cosa serve per la certificazione del diritto

Per ottenere la certificazione del diritto, il metronotte deve fornire all’INPS i documenti necessari. Documenti con cui il proprio datore di lavoro attesta che si tratta di un lavoratore che ha svolto lavoro notturno per gran parte dell’anno. Infatti, lo scivolo è fruibile dal lavoratore che ha svolto per la metà della vita lavorativa o per 7 degli ultimi 10 anni:

  • da 64 a 71 turni di notte all’anno (63,7 anni di età, 35 anni di contributi e Quota 99,6);
  • da 72 a 77 turni di notte all’anno (62,7 anni di età, 35 anni di contributi e Quota 98,6);
  • a partire dai 78 turni di notte all’anno (61,7 anni di età, 35 anni di contributi e Quota 96,7).

L’azienda deve fornire al lavoratore la certificazione del Ministero del Lavoro col riepilogo dei turni di notte anno per anno e per almeno gli ultimi 10 anni. Solo con la documentazione esatta ed in regola, andare in pensione prima di compiere i 62 anni resterà una cosa fattibile per questi lavoratori notturni. Necessario che l’Inps certifichi questo diritto per tempo. Infatti, non tutte le guardie particolari giurate svolgono lavori notturni o non sono in servizio esclusivamente di notte. E se si posticipa la richiesta all’INPS, producendola magari nel 2023,oltre a perdere 3 mesi di pensione, si rischia di finire al di fuori delle risorse disponibili. La misura è finanziata ogni anno con fondi non infiniti. E la decorrenza della prestazione non scatta a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui si maturano i requisiti nel caso di domanda ritardata.

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