In caso di donazione, anche indiretta, di un immobile, il donante può revocarla per questi motivi

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La donazione è un contratto molto apprezzato e utilizzato dagli italiani. Infatti, in tanti utilizzano proprio la donazione per trasferire beni immobili, soprattutto a figli e parenti. Questo perché la donazione di immobili verso figli e parenti gode di una tassazione molto agevolata. Infatti, si pagano veramente poche tasse se un genitore vuole donare un immobile ad un figlio.

Detto questo, bisogna anche fare presente che la donazione è un atto che ha grandi problemi giuridici. Nel senso che si tratta di un contratto molto instabile, che può essere reso inefficace per tanti motivi. Molti notai spesso ricordano come la donazione non sia altro che un’anticipazione di testamento. Infatti, il donante si priva di un bene, in questo caso di grande valore, senza ottenere nulla in cambio. Proprio perché il patrimonio del donante perde un bene di grande valore, come un immobile, ci possono essere dei problemi giuridici.

In caso di donazione, anche indiretta, di un immobile, il donante può revocarla per questi motivi

Se il donante ha degli eredi, oppure ha dei debiti, tanto gli eredi quanto i creditori potrebbero lamentarsi dalla donazione. Gli eredi potrebbero affermare che la donazione lede la loro quota legittima e quindi chiederne l’annullamento. I creditori potrebbero dire che la donazione dell’immobile gli procura un danno, perché quello era l’unico bene di valore del donante. Se questo lo regala, senza nemmeno ricevere soldi in cambio, non potrà pagare i suoi debiti.

Per questo, il codice civile prevede una tutela anche per i creditori, e gli riconosce l’azione revocatoria. Con questa azione, i creditori possono andare dal giudice e chiedere di annullare la donazione. Meglio della donazione e del testamento, ci sono altri modi per trasferire dei beni gratuitamente rendendo l’atto inattaccabile. Non solo, ma la donazione può essere poi revocata anche dal donante stesso per moltissimi motivi.

La revoca

In caso di donazione, anche indiretta, il donante può revocarla per ingratitudine, oppure per sopravvenienza dei figli, articolo 800 codice civile. Riguardo la revoca della donazione per sopravvenienza di figli, c’è stata una importante sentenza della Cassazione, numero 5345 del 2017. I giudici hanno spiegato che il donante può revocare la donazione per sopravvenienza di figli solo quando non sapeva della loro esistenza. Non importa che essi siano grandi o piccoli, oppure addirittura solo concepiti, l’importante è che il donante non sappia della loro esistenza.

Invece, se il donante sapeva dell’esistenza di questi figli non può mai ritirare la donazione fatta a terzi. Questo perché, spiegano i giudici, il codice civile vuole proteggere la scelta consapevole del genitore. Il genitore, cioè, sapendo di avere un figlio, deve scegliere di sottrarre a lui quei beni e darli ad una terza persona. Questo implica necessariamente che il genitore sappia dell’esistenza del figlio. Se non sa che questo figlio esiste non può compiere la scelta di donare in maniera libera. Per questo il codice gli consente di revocare la donazione.

Approfondimento 

Molti credono che l’Agenzia delle Entrate non possa toccare i beni di chi accetta l’eredità in questo modo, ma in realtà la legge lo consente

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