In arrivo una valanga di tasse per molti lavoratori

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Gennaio e lo Stato non perdonano i contribuenti. Con l’Italia in piena seconda ondata di pandemia, con un’economia sempre più in crisi, professionisti e commercianti in crescente difficoltà, arriva una stangata fiscale. Per quanto riguarda questa seconda parte di gennaio arriveranno una serie di scadenze tributarie per professionisti, artigiani, commercianti, imprenditori, agenti di commercio, ecc.

In arrivo una valanga di tasse per molti lavoratori

In questa ultima parte di gennaio è in arrivo una valanga di tasse per molti lavoratori. Vediamo in dettaglio le scadenze. Si parte il 18 gennaio 2021, termine per il pagamento dei tributi periodici per le partite IVA. Vanno versati gli anticipi dell’imposta sul valore aggiunto, quella dell’Irpef e i contributi INPS.

Inoltre il 18 gennaio è la data di scadenza per pagare il 50% di una serie di contributi sospesi, ma che adesso vanno pagati. Così lo Stato, ancora impegnato a elargire i ristori, con la destra dà e con la sinistra riprende.

Scadenza pagamenti tributi sospesi nel 2020 e imposta di bollo sulle fatture

Come accennato sopra, sempre il 18 gennaio scade il termine di pagamento del 50% di una serie di tasse sospese. Gli interessati al pagamento sono tutti i lavoratori autonomi, i professionisti, commercianti, imprenditori, artigiani, agenti e rappresentanti di commercio, ecc. I tributi sono quelli indicati nel Decreto Legge n. 34/2020, in particolare negli articoli 126 e 127.

Poi, il 20 gennaio si passa all’imposta di bollo sulle fatture elettroniche. Per quella data va pagato la tassa relativa alle fatture emesse nel 4° trimestre del 2020.

Scadenza del ravvedimento operoso breve per mancato versamento IVA

Infine si arriva al 27 gennaio, quando scade il ravvedimento operoso breve per mancato versamento dell’acconto IVA. L’anticipo del pagamento dell’imposta sul valore aggiunto, solitamente è da saldarsi entro il 27 dicembre.

Chi non ha rispettato tale scadenza, ha tempo fino al 27 gennaio per pagare la somma dovuta. A cui vanno aggiunti gli interessi legali e una sanzione. Questa è ridotta a un decimo del minimo poiché si tratta di ravvedimento operoso breve.

Da specificare che la scadenza riguarda solamente le categorie che non sono state incluse nella proroga al 16 marzo 2021 prevista dal decreto Ristori.

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