Il contribuente rischia di farsi pignorare la casa o un immobile di sua proprietà dall’Agenzia delle Entrate se non presenta questi importanti documenti

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È noto come l’Agenzia delle Entrate si occupi della riscossione delle imposte dei contribuenti. E se questi non pagano le tasse dovute, ha molti poteri per recuperare le somme mancanti. Infatti, può arrivare ad espropriare i beni, come case e immobili, dei contribuenti che non pagano attraverso azioni esecutive. Prima, però, di dare avvio a queste procedure esecutive per il recupero dei crediti, l’Agenzia delle Entrate esegue una serie di controlli e di procedure. Infatti, la legge prevede garanzie essenziali a favore dei contribuenti per evitare di pagare cartelle esattoriali ingiuste.

La procedura di recupero dei crediti, che può portare al pignoramento, parte con la cartella di pagamento. L’Agenzia delle Entrate intima il pagamento delle somme dovute in 60 giorni, indicando anche le modalità di pagamento. Non solo, ma l’Agenzia indica anche la possibilità d’impugnare la cartella al giudice. Se questi 60 giorni passano senza che il contribuente abbia fatto nulla, l’Agenzia delle Entrate ha importanti poteri. Può, infatti, esercitare azioni cautelari e conservative contro il cittadino che non paga.

Il pignoramento immobiliare

Non molti sanno, però, che il contribuente rischia di farsi pignorare casa solo quando l’importo non riscosso dall’Agenzia delle Entrate supera una certa cifra. In particolare, l’articolo 76 comma 1 lett. B del DPR 602/1973 prevede che l’espropriazione immobiliare può avvenire solo per crediti superiori a 120.000 euro.

C’è un modo, però, di evitare l’espropriazione della propria casa o di un proprio immobile. In particolare, bisogna conoscere l’articolo 76 del DPR 602 del 1973. Questa legge prevede che l’Agenzia delle Entrate non possa procedere all’espropriazione dell’unico immobile di proprietà del debitore. Quindi, se il contribuente moroso è proprietario solo della casa in cui vive, questa è impignorabile.

Il contribuente rischia di farsi pignorare la casa o un immobile di sua proprietà dall’Agenzia delle Entrate se non presenta questi importanti documenti

Anche la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è occupata più volte del problema. Ad esempio, nel 2013 ha affermato che l’Agenzia delle Entrate non può pignorare l’unica abitazione della persona. Farlo andrebbe contro i principi e le direttive europee. Sempre nello stesso provvedimento, i giudici hanno spiegato che è possibile evitare, oltre che il pignoramento dall’Agenzia delle Entrate, anche quello eseguito dalla banca. Secondo la Corte, il giudice può evitare il pignoramento della casa o dell’immobile quando nel contratto di mutuo stipulato con la banca ci siano clausole abusive.

Dunque, il consiglio, in caso di notifica di pignoramento, è quello di guardare a questi documenti. Nel caso dell’Agenzia delle Entrate possiamo evitare il pignoramento se lo esegue sull’unico immobile di nostra proprietà. Invece, se è la banca a richiede il pignoramento possiamo evitarlo dimostrando che nel contratto ci sono clausole abusive.

Approfondimento 

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