I motivi per comprare oro nel 2023

I motivi per comprare oro nel 2023

Per il secondo anno consecutivo l’oro chiude l’anno al ribasso, un evento che non accadeva dal 2015. C’è, però, un aspetto positivo nell’andamento del 2022 che non va trascurato e potrebbe essere tra i motivi per comprare oro nel 2023. L’importante recupero dai minimi dopo che le quotazioni dell’oro da inizio anno avevano avuto un ribasso come non si vedevano da 10 anni.

Quali sono i motivi per comprare oro nel 2023?

A parte le indicazioni di natura grafica di cui andremo a discutere nelle prossime sezioni, ci sono aspetti macroeconomici e correlazioni intermarket che vanno nella direzione di identificare l’oro come possibile oggetto di investimento per l’anno appena iniziato.

Sebbene non ci siano indicazioni statistiche solide, possiamo affermare quanto segue

  • L’oro ha registrato buone performance nelle recessioni;
  • L’oro ha fornito ottimi rendimenti dopo i picchi dell’indice del dollaro;
  • La stagflazione porta a rendimenti positivi per gli investitori in oro.

Secondo la maggior parte degli economisti una recessione economica negli Stati Uniti è dietro l’angolo.  In cinque delle ultime sette recessioni, l’oro ha registrato rendimenti positivi.

Quando l’indice del dollaro ha raggiunto picchi importanti, nei successivi 12 mesi l’oro ha sempre avuto un rendimento positivo

La stagflazione è un periodo di alta inflazione e alta disoccupazione. Secondo le ultime previsioni della Fed, il tasso di disoccupazione sta per rimbalzare dagli attuali bassi livelli. Inoltre, l’inflazione è ben al di sopra dell’obiettivo della Fed. Anche con l’attuale calo dell’inflazione, si prevede che i prezzi di beni e servizi rimarranno elevati.

I dati storici suggeriscono nei periodi di stagflazione l’oro supera le azioni e le obbligazioni.

Possiamo, quindi, concludere che ci sono tutti i presupposti per un brillante 2023 per l’oro.

Le indicazioni dell’analisi grafica

L’oro ha chiuso la seduta del 30 dicembre in rialzo dello 0,01% rispetto alla seduta precedente, a quota 1.826,2 dollari. La settimana, invece, si è chiusa con un rialzo  dell’1,22%.

Time frame giornaliero

A livello giornaliero il trend è bene impostato al rialzo. Sono, infatti, 21 sedute consecutive che le medie sono incrociate al rialzo. Una sequenza che non si vedeva da marzo del 2022. Tuttavia, le due medie sono molto vicine tra loro e solo una chiusura giornaliera superiore a 1.813,1 dollari potrebbe dare nuova forza ai ribassisti.

Time frame settimanale

Sul time frame settimanale le medie sono incrociate al rialzo e al momento non ci sono pericoli all’orizzonte.

Time frame mensile

Al livello mensile le medie sono ancora incrociate al ribasso, ma i mesi di novembre e dicembre hanno dato una forte spallata allo scenario ribassista. Una chiusura di gennaio superiore a 1.830 dollari potrebbe confermare la forza dei rialzisti e preparare l’inversione al rialzo.

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