Guida aggiornata al regime forfettario 2022 per le partite IVA anche con tassazione agevolata al 5%

regime forfettario

L’avvio di un nuovo anno è l’occasione giusta per fare il punto della situazione sulle norme che riguardano il regime forfettario. Ricordiamo anzitutto che si tratta di uno dei regimi fiscali sostitutivi dell’IRPEF.

Introdotto dalla Legge di Stabilità 2015, questo regime è destinato alle persone fisiche che esercitano un’attività d’impresa, arti o professioni. In particolare, prevede una tassazione sostitutiva dell’IRPEF con una più agevolata del 15%, ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività al rispetto di certi parametri.

Procediamo con ordine, dunque, e presentiamo la guida aggiornata al regime forfettario 2022 per le partite IVA anche con tassazione agevolata al 5%.

Partiamo dai requisiti per accedere al regime forfettario nel 2022

Gli elementi base per accedere al regime fiscale forfettario sono rimasti invariati anche all’esame dell’ultima Manovra.

L’Agenzia delle Entrate precisa che vi possono accedere i soggetti in attività e/o i soggetti che iniziano un’attività d’impresa, arti o professioni che nell’anno d’imposta 2021:

  • hanno conseguito compensi o ricavi fino ai 65mila euro;
  • non abbiano superato la soglia dei 5.000 euro lordi per remunerare eventuali collaboratori;
  • non abbiano speso più di 20mila euro per l’acquisto dei beni strumentali (al lordo degli ammortamenti) utili per l’esercizio dell’attività.

Le cause di esclusione dal regime nel 2022

La stessa AdE precisa inoltre quali sono le cause ostative d’esclusione dal regime agevolato. In sintesi sono esclusi i soggetti che:

  • si avvalgono di regimi speciali ai fini IVA oppure di regimi forfettari di determinazione del reddito;
  • i non residenti, tranne i residenti in un altro Stato membro UE o aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo, che dia garanzie sullo scambio di informazioni. Inoltre, deve essere prodotto in Italia almeno il 75% del reddito realizzato nel complesso;
  • esercitano, in via esclusiva o prevalente, attività di cessione di fabbricati (o porzioni), di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi;
  • partecipano a società di persone, associazioni professionali o imprese familiari. Oppure che controllano, direttamente o no, s.r.l. o associazioni in partecipazione, che svolgano attività d’impresa riconducibili, direttamente o no, a quelle svolte individualmente;
  • nell’anno precedente hanno percepito reddito da lavoro dipendente e/o assimilati superiore a 30mila euro. La disposizione non si applica se il rapporto di lavoro è cessato nell’anno precedente;
  • esercitano la propria attività principalmente nei confronti di datori di lavoro con cui sono in corso, o lo sono stati nei 2 anni d’imposta precedenti, rapporti di lavoro. Ovvero nei confronti di soggetti direttamente o meno riconducibili ai datori di lavoro, tranne nel caso di una nuova attività dopo il periodo di praticantato obbligatorio.

La tassazione agevolata al 5% per le start up

Come abbiamo detto in apertura, il grande vantaggio è anzitutto di natura fiscale. C’è anzitutto una tassazione ordinaria ridotta l 15% e una riduzione dei contributi INPS. Un altro grande vantaggio rimanda all’IVA: i forfettari, infatti, non addebitano in fattura l’imposta sul valore aggiunto. Detta diversamente, sono esonerati da tutti gli adempimenti relativi a tale imposta indiretta.

Ancora più conveniente, infine, la situazione per le nuove attività. Per esse, infatti, la tassazione scende al 5% per i primi 5 anni dal lancio di una nuova realtà. In questo caso i requisiti da rispettare sono i seguenti:

  • non deve trattarsi di una prosecuzione di un vecchio lavoro svolto in qualità di dipendente o lavoratore autonomo. Fanno eccezione le attività nate dopo u periodo di praticantato obbligatorio;
  • il neo-forfettario non deve aver svolto nel triennio precedente, un’attività artistica o d’impresa, anche in forma associata o familiare;
  • se si tratta di prosecuzione d’attività di un altro soggetto, vige il limite dei 65mila euro di compensi nel periodo d’imposta precedente.

Guida aggiornata al regime forfettario 2022 per le partite IVA anche con tassazione agevolata al 5%

Ritornando ai vantaggi, dobbiamo aggiungere l’esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica, almeno fino ad oggi. Questa, infatti, potrebbe essere una delle possibili novità in arrivo nel 2022 per i forfettari, dopo il recente ok dell’UE per la sua estensione.

Infine, un altro fronte di novità potrebbe riguardare l’uscita ritardata dal regime agevolato. Oggi la perdita di un requisito comporta l’esclusione temporanea dal regime. Se passasse la proposta avanzata sul tema, il regime agevolato continuerebbe ad essere attivo per i 2 periodi di imposta successivi a quello della perdita dei requisiti.

Per entrambe le novità si tratta di attendere la futura Riforma fiscale e capire cosa avrà deciso e disposto il legislatore in materia.

Approfondimento

Attenzione a chi ha queste doti perché potrebbe diventare un imprenditore di successo.

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