Guerra Iran-Israele, prezzi carburante già tornati a 1,8 euro: ecco i gestori dove ancora si risparmia

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Come previsto e annunciato da Codacons, l’inizio del conflitto tra Iran e Israele ha fatto schizzare i prezzi del petrolio e poi quelli di benzina e diesel. Molti gestori hanno già ritoccato di +10 centesimi al litro, e la cifra media è tornata intorno a 1,7 euro, annullando di fatto i pochi centesimi di ribasso ottenuti con la diminuzione delle accise, almeno per quanto riguarda la “verde”.

Codacons annuncia battaglia: “è speculazione”

La benzina vola a oltre 1,7 euro al litro, e Codacons l’aveva già annunciato la settimana scorsa, aggiungendo però una critica preventiva. “Il rialzo dei prezzi alla pompa immediatamente dopo l’aumento del prezzo del petrolio è pura speculazione”. Questo perché nei distributori oggi vengono venduti i carburanti acquistati come minimo 1 mese fa, se non di più, quindi con prezzi del greggio che erano molto più bassi di quelli di oggi.

La denuncia di Codacons mette in luce una problematica ormai annosa in Italia, dove l’aumento non è sempre giustificato, e ovviamente a rimetterci sono famiglie e imprese. C’è poi la richiesta al Governo, sempre da parte di Codacons, di intervenire su queste dinamiche urgentemente, affinché gli italiani non vadano incontro a ulteriori perdite di potere d’acquisto, che si sommerebbero ai disagi dovuti all’aumento dell’inflazione (più quello del carrello della spesa, che viaggia ancora più veloce) e alle incertezze geopolitiche. Per non parlare poi dei rialzi “fisiologici” del costo del carburante in vista delle partenze estive. Nel frattempo, però, gli automobilisti hanno già pagato più cara benzina e diesel.

Quali sono i gestori che ancora non hanno aumentato i prezzi

Guardando ai dati aggiornati del MIMIT, oggi in tutta Italia i prezzi di benzina, gasolio e GPL risultano ancora nelle medie di qualche giorni fa. In linea di massima, al self troviamo benzina e gasolio rispettivamente a 1,605 e 1,701 euro al litro; il GPL al servito è intorno agli 0,680 euro/litro, mentre il metano, sempre al servito, intorno ai 1,45 euro al litro.

Già da sabato scorso, però, alcuni gestori hanno comunicato gli aumenti: Eni, un centesimo in più al litro per benzina e gasolio; IP e Q8 addirittura 2 centesimi in più al litro sul gasolio. I prezzi medi in autostrada sono arrivati a 1,799 per la benzina e 1,708 per il gasolio. A livello regionale, per il momento solo poche realtà permettono di risparmiare sul “pieno”: Piemonte, Lombardia, Marche e Lazio. I maggiori rincari a Bolzano, Trento e in Basilicata.

Stando agli ultimi dati, solamente alle pompe bianche i prezzi non hanno subito ritocchi al rialzo, con oscillazioni tra i +10 e i -10 millesimi. La situazione, però, sembra destinata a proseguire verso il trend dei rialzi, infatti c’è chi consiglia di fare “scorta” di carburante non appena si trova la pompa meno cara. La guerra tra Israele e Iran e le tensioni in Medio Oriente, infatti, non sembrano volgere verso soluzioni pacifiche nel breve periodo.

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