Fumare nei locali aziendali giustifica il licenziamento in questo caso

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Trovare il lavoro più appropriato alle nostre inclinazioni è uno degli obiettivi più importanti che possiamo perseguire. Il tempo impiegato a lavorare rappresenta una fetta consistente delle nostre giornate, sia che si opti per un lavoro full time sia che si opti per un part time. Più volte abbiamo affrontato il tema delle ripercussioni che questo può avere sulle condizioni psicofisiche del lavoratore. Tant’è che i giudici negli ultimi anni si sono dimostrati maggiormente sensibili al tema della tutela del lavoratore, non solo fisica, ma, per l’appunto, anche psichica.

Il problema si pone in particolare nell’ambito del lavoro subordinato. Quando si conclude un contratto di lavoro subordinato nascono una serie di diritti e obblighi reciproci tra il datore di lavoro e il lavoratore. Si pensi, ad esempio, all’obbligo di recarsi presso la sede di lavoro e di prestare la propria attività negli orari prestabiliti. Si pensi, ancora, all’obbligo del datore di lavoro di corrispondere lo stipendio ogni mese e a quello di garantire la sicurezza dei luoghi di lavoro. In caso di violazione di tali obblighi il datore di lavoro può rispondere anche penalmente.

Fumare nei locali aziendali giustifica il licenziamento in questo caso

Nel caso in cui sia, invece, il lavoratore a violare gli obblighi nascenti dal contratto, il datore di lavoro può adottare una sanzione disciplinare e, nei casi più gravi, licenziare il lavoratore. Egli è infatti titolare del potere disciplinare in forza del quale può adottare sanzioni disciplinari nei confronti del lavoratore che contravviene ai suoi doveri o alle direttive da lui impartite.

Nei locali aziendali vige molto spesso il divieto di fumare, sorge spontaneo chiedersi: fumare nei locali aziendali giustifica il licenziamento per giusta causa? O ci si deve aspettare una più mite sanzione disciplinare? Secondo i giudici della Corte di Cassazione la semplice violazione del divieto di fumare non basta ad integrare la giusta causa di licenziamento.

Le precisazioni della Corte

In particolare, per poter licenziare il lavoratore è necessario che la sua condotta abbia pregiudicato l’incolumità delle persone e la sicurezza degli ambienti. Il giudice deve quindi valutare le concrete modalità della condotta tenuta in concreto dal lavoratore, valorizzando anche il contesto di riferimento. La violazione del divieto di fumare, per rappresentare la base di un licenziamento per giusta causa, deve ledere il rapporto di fiducia tra lavoratore e datore di lavoro. In seguito a ciò il datore di lavoro potrebbe infatti ritenere che la continuazione del rapporto sia pregiudizievole per gli scopi aziendali.

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