Ecco spiegato perché la settimana ha sette giorni e perché questi hanno i nomi dei pianeti

Pianeti

Viviamo in una società affascinante e piena di significati e simbologie. Alcune di queste sono diventate convenzioni talmente universali ed accettate da considerare la loro presenza totalmente ovvia. Pensiamo all’invenzione della ruota. Sembra talmente facile e scontata che non potremmo immaginare una società che ne sia priva. Eppure tante civiltà anche sviluppate non l’hanno utilizzata come mezzo per lo spostamento. E se pensiamo che questo sia assurdo, ricordiamoci che una invenzione semplice come il trolley fu brevettata solamente nel 1987.

Così dovremmo guardarci intorno, e porgerci più domande. Ad esempio, ci sarà poco noto il motivo per cui in Regno Unito e altri paesi la circolazione stradale avviene sulla sinistra. Oggi risolviamo un dubbio che riguarda un’altra convenzione sociale universale. L’anno è diviso in settimane, e queste sono composte da sette giorni dedicati ai nomi di divinità antiche e pianeti (o supposti tali). Così ecco spiegato perché la settimana ha sette giorni.

Ecco spiegato perché la settimana ha sette giorni e perché questi hanno i nomi dei pianeti

La spiegazione è complessa, anche se non è dovuta a una motivazione scientifica accurata. In primo luogo, occorre partire da un fatto materiale. Molti calendari antichi erano suddivisi in cicli metonici e mesi lunari. Per loro 19 anni solari corrispondevano a 235 mesi lunari. Questi a loro volta erano composti da 29 o 30 giorni per un totale di 12 mesi e 354 giorni all’anno.

I Babilonesi iniziarono a suddividere in 4 parti i mesi (le settimane), considerando poi l’avanzo di uno o due giorni da recuperare. I Greci utilizzavano invece una suddivisione mensile in decadi, ovvero in periodi da dieci giorni. All’usanza babilonese si aggiunse quella dei Caldei, che attribuirono i nomi a quelli che loro consideravano i pianeti. Così considerarono tra questi la Luna (che invece è un satellite) e il Sole, che è una stella. Tutti questi corpi avevano la caratteristica di essere mobili, a differenza delle stelle sullo sfondo che invece erano fisse. Non a caso la parola pianeta, in greco antico, significa “vagante”. ll 7 peraltro in molte culture antiche rivestiva un ruolo particolare nella simbologia dei numeri.

In estrema sintesi la suddivisione risultò estremamente utile per donare una conformità e una semplicità di calcolo, ma non una precisione scientifica. Gli antichi romani la adottarono come unità di misurazione a partire da circa il II secolo d.C. Prima, invece, utilizzavano un ciclo di 8 giorni. Da qui in poi la scelta rimase ancorata alla tradizione italiana ed europea. Alla base non c’è una motivazione scientifica di calcolo. Ciononostante è rimasta sempre una comoda forma di suddivisione del tempo e delle attività umane.

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