Da casa, dolce casa, oggi molte famiglie italiane stanno sperimentando quello che potremmo definire un possibile neo motto: “casa, cara casa”. Un “cara” inteso nel senso doppio del termine. Primo, il mattone rappresenta per ognuno il proprio universo intimo e personale. Secondo, perché queste spese oggi drenano molte risorse del budget familiare. Al riguardo, ecco quanti soldi del reddito familiare vanno via per affittare o acquistare una casa in Italia da Nord a Sud!
I calcoli li ha fatti il noto portale immobiliare Idealista, che ha stimato l’incidenza media di queste spese sul totale delle risorse nette mensili disponibili.
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Quali sono le principali spese fisse e variabili di una casa?
Il fronte delle spese legate all’alloggio è notoriamente incidente sul complesso del budget familiare disponibile. Un discorso che vale sia per chi ha casa di proprietà (con o senza mutuo in corso) che non. Probabilmente l’unico caso più fortunato è quello di chi ha già la casa di proprietà, ereditata o con mutuo già estinto. Qui le spese per lavori di ammodernamento o ristrutturazione casa mirano a tutelare il patrimonio immobiliare esistente.
Più in generale, per chi vive in affitto le principali spese da sostenere sono quelle legate al canone, al condominio o comunque di sua pertinenza. Per chi ha il mutuo in essere, invece, è l’appuntamento mensile con la banca quello più gravoso. Seguono poi le spese condominiali e quelle legate alla cura dell’immobile.
Quanto pesa l’affitto di un’abitazione
Ora, il Centro Studi Idealista ha stimato la quota di reddito familiare necessaria per pagare il mutuo o pigione di una casa. L’analisi ha riguardato gli ultimi 4 anni (2019-2023) e ha coinvolto i capoluoghi italiani, da Nord a Sud.
Com’era facile immaginare, i numeri denotano un generale peggioramento della situazione tranne pochi casi felici. Infatti nel quadriennio considerato lo sforzo finanziario richiesto per affittare casa è passato dal 20,9% al 27,4%. Un incremento generalizzato del +6,5% che ovviamente toglie risorse disponibili per altre tipologie di spese o che in qualche modo intacca i risparmi.
Tra i picchi dei maggiori incrementi si distinguono quelli di Vicenza (+16,1%), Venezia (+10,1%), Padova (+9,7%) e Brescia (+9,1%). Meno marcati, ma pur sempre sopra la media nazionale, i rialzi a Roma (+8,7%), Como (+8,7%), Napoli (+8,3%), Monza (+7,2%) e Milano (+6,6%).
Tra le città che invece hanno visto ridursi lo sforzo finanziario per locare casa troviamo Vercelli (–4%), Matera (–3,3%) e Vibo Valentia (–2%).
Ecco quanti soldi del reddito familiare vanno via per affittare o acquistare una casa in Italia da Nord a Sud!
Stesse dinamiche si denotano anche sul fronte acquisto casa. Qui il peso della casa sul potere d’acquisto delle famiglie nel quadriennio è salito del +5,8%, dal 14,1% al 19,9%.
Gli unici segni meno si registrano solo a Cosenza (0,4%) e Ragusa (0,2%), poi è una sfilza costante di segni più. A quest’ultimo riguardo spicca la città di Milano. Se nel 2019 bastava destinare il 23% del reddito familiare per pagare la rata del mutuo, oggi tale quota è salita al 39,7% (+16,7%). Le cose non vanno meglio a Rimini (+15,7%), Venezia (+12,8%), Trieste (+12,7%), Trento (+11,9%), Monza (+11,7%) e Bologna (+11,4%).
Altrettanto interessante, infine, è l’analisi riguardante il peso della rata del mutuo sul reddito netto familiare mensile. Qui troviamo Bolzano (41,7%), Venezia (40,4%), Milano (39,6%) e Rimini (36,1%). Poi in tutte le restanti città capoluogo di Provincia la quota si ferma al di sotto della soglia del 33% delle risorse nette disponibili.
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