Ecco quando si può prelevare dal conto corrente del defunto sbloccando i soldi depositati

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Ci sono alcune procedure che la legge impone di seguire agli istituti di credito successivamente alla morte del titolare di un conto corrente. Una di queste consiste nel blocco dell’operativa sui depositi in banca finché i chiamati all’eredità non formalizzano l’atto di successione. Tale misura punta a tutelare il diritto successorio e il rispetto delle vigenti normative a riguardo. È possibile considerare alcune eccezioni solo per sostenere determinate spese. Ecco quando si può prelevare dal conto corrente del defunto sbloccando i soldi depositati e cosa prevede la normativa a riguardo.

Come sbloccare i soldi in deposito

Uno degli adempimenti che spesso gli eredi si trovano ad affrontare alla morte della persona cara è la dichiarazione di successione. Con questo atto si stabilisce il trasferimento dei rapporti giuridici attivi e passivi dalla persona defunta agli eredi. Quando si parla di passività, è bene sapere che coloro che accettano l’eredità si fanno carico anche di eventuali pendenze tributarie imputabili al defunto.

Questo è quanto stabilisce l’articolo 752 del codice civile. Fanno eccezione alcuni familiari, come abbiamo spiegato in un precedente approfondimento indicando quali eredi non devono pagare né tasse né debiti del defunto.

Alla morte del titolare del conto corrente la banca procede anzitutto a bloccare i depositi di modo che nessuno possa effettuare prelievi prima della successione. I familiari e le persone care che non rispettano tale regola commettono un illecito e rischiano di dover restituire i soldi prelevati indebitamente dal conto. È spesso necessario assolvere prima di tutto ad alcuni adempimenti burocratici e fiscali come la denuncia di successione. Solo così gli eredi possono ricevere subito i soldi dal conto corrente del defunto.

Ecco quando si può prelevare dal conto corrente del defunto sbloccando i soldi depositati

Un’eccezione al prelievo precedente la successione si potrebbe avere per sostenere le spese funebri. Questa tipologia di spesa più che un’accettazione tacita da parte dei chiamati all’eredità si configurerebbe piuttosto come un dovere morale e familiare. Unico vincolo a tale tipo di prelievo riguarda il consenso degli eredi. È necessario che essi siano tutti concordi ad attingere dai fondi del defunto l’importo per saldare le spese funebri.

Si potrà in questa maniera delegare anche uno solo dei chiamati all’eredità ad eseguire il prelievo per mezzo di una dichiarazione autenticata. In questi casi è bene consultare la banca per conoscere le modalità utili a richiede tale operazione. Una volte che gli eredi avranno completato l’iter di successione, l’intero deposito bancario si potrà sbloccare e dividere tra gli stessi.

Approfondimento

All’apertura della successione spettano anche a questi familiari 1.550 euro dall’Agenzia delle Entrate come detrazione

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