Ecco la buona notizia sulla riforma del catasto e quali città saranno destinate a pagare di più

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La riforma del catasto di cui si è parlato molto spesso recentemente, preoccupa molti. I cittadini, infatti, già si vedono sommersi dalle tasse relative all’abitazione principale. Sul piano politico, poi, la riforma crea sempre polemiche e contrasti tra le opposte fazioni. Essa, normalmente, viene proposta periodicamente dai Governi di turno ma è sempre una di quelle che presenta problemi. Infatti, il malcontento che si ingenera nel tassare le prime case è tra quelli cui difficilmente si può porre rimedio. Tuttavia, ecco la buona notizia sulla riforma del catasto e quali città saranno destinate a pagare di più. Sì, abbiamo detto “saranno” al futuro, in quanto di cambiare le carte in tavola, nell’immediato, non se ne parla. Quindi, le tasse sugli immobili dovrebbero aumentare tra 5 anni, ossia nel 2026.

Chiarimenti del Governo sulla riforma del catasto

A parte le polemiche, però, un aggiornamento delle banche dati, dovrà avvenire prima o poi. Inoltre, Mario Draghi in persona, ha specificato che la finalità della riforma non è quella di aumentare le tasse. Essa, è piuttosto quella di individuare l’esatta consistenza del patrimonio immobiliare del nostro Paese. Inoltre, le problematiche da risolvere con la riforma del catasto sono diverse. Una delle principali riguarda quella dell’abusivismo, che è dilagante nel nostro Paese. Non a caso, secondo i dati ISTAT, gli immobili sconosciuti al catasto ammontano a circa 1,2 milioni. Ciò, con le conseguenze fiscali che questo comporta. Il tutto, con una concentrazione del problema soprattutto al Sud rispetto al Nord. Quindi, c’è una disparità anche sul piano territoriale, oltre che tra chi paga le tasse e chi no. Altra questione riguarda la necessità del corretto classamento degli immobili, considerato che tantissimi immobili di lusso risultano catalogati diversamente.

Ecco la buona notizia sulla riforma del catasto e quali città saranno destinate a pagare di più

A parte, però, le rassicurazioni, vediamo, nel dettaglio, quali sono le città a rischio di aumento e, soprattutto, di quanto. Ebbene, secondo le stime, il catalogo dovrebbe essere il seguente. Il più grosso aumento, fino al 174% in più, dovrebbe subirlo Milano. Al secondo posto c’è Napoli con il 108% di aumento e Roma, con un 56% in più. Per finire, Torino, in cui gli aumenti si stimano intorno al 46%. A parte questi aumenti consistenti, che potrebbero preoccupare molti, tuttavia, le buone notizie rimangono due. La prima è che, come indicato, l’aumento non avverrà nell’immediato ma tra 5 anni. La seconda, è che la nuova mappatura non necessariamente comporterà aumenti ma potrebbe portare anche a diminuzioni. Si pensi, ad esempio, alle case da ristrutturate o acquistate a lavori finiti.

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