Ecco il guadagno e i rendimenti del BTP Italia 2028 oltre alla cedola minima e al premio fedeltà

Btp

Pronti, via. Da oggi parte ufficialmente la diciottesima emissione del nuovo titolo di Stato legato in buona parte all’andamento dell’inflazione italiana. Del nuovo BTP Italia 2028 si conosce ormai tutto, o quasi. L’ultimo, parziale, dato riguarda il tasso definitivo che il Tesoro comunicherà giovedì 17.

Tuttavia, lo stesso MEF venerdì 11 ha comunicato che il tasso cedolare reale annuo minimo garantito è dell’1,60%. Questo potrà essere confermato o ritoccato al rialzo (ecco l’ultimo dato definitivo mancante) in base a come andranno le sottoscrizioni. Se le adesioni saranno buone, è probabile che il MEF confermi il tasso minimo già annunciato l’altro giorno.

Per il resto, il risparmiatore dispone dei dati utili e necessari per farsi un’idea completa del nuovo prodotto d’investimento emesso dallo Stato. In sintesi, ecco il guadagno e i rendimenti del BTP Italia 2028 tra quelli diretti e indiretti.

Le principali caratteristiche

Il bond ha durata a 6 anni (scadenza 22 novembre 2028) ed è emesso in due fasi distinte. Da oggi a mercoledì, salvo chiusura anticipata, potranno sottoscriverlo i piccoli risparmiatori individuali e affini (c.d. retail). Mentre dalle 10.00 alle 12.00 di giovedì 17 sarà la volta degli investitori istituzionali.

Il codice ISIN del titolo per la prima fase è IT0005517187, al quale è allegato il premio fedeltà. Quindi, se un sottoscrittore lo venderà prima della scadenza o un dato risparmiatore lo acquisterà in corso di maturazione, l’ISIN del titolo cambierà. Il nuovo codice, infatti, sarà sempre collegato al BTP Italia 2028 ma decurtato del premio fedeltà finale.

Dunque, ecco il guadagno e i rendimenti del BTP Italia 2028 che incasserà un risparmiatore della prima ora

Vediamo ora quali sono i potenziali guadagni e/o rendimenti che incasserà un sottoscrittore del bond della prima ora e che lo terrà fino a scadenza.

Il primo guadagno è sicuro e deriva da un mancato costo, ossia quello della mancata commissione di acquisto dell’obbligazione. Le compravendite di strumenti finanziari, infatti, comportano il pagamento di una commissione all’intermediario di turno. In questo caso essa è pagata dallo Stato per conto del risparmiatore, che così evita quella che altrimenti sarebbe stata una prima uscita sicura.

Veniamo al capitolo dei rendimenti.

Il primo è legato alla struttura cedolare annua garantita dell’1,60%, quindi lo 0,80% lodo semestrale (0,70% netto). Il MEF potrebbe eventualmente ritoccare al rialzo questo tasso reale minimo. La decisione ultima la sapremo giovedì 17 novembre.

Un altro guadagno deriva dall’aumento della cedola del BTP Italia, che come sappiamo è anch’essa indicizzata all’inflazione.

Ma il rendimento più ghiotto è sicuramente quello legato all’inflazione italiana che sarà registrato per ogni semestre dei 6 anni di vita del BTP. Ricordiamo che il tasso di inflazione di riferimento è quello dell’Indice FOI, al netto dei tabacchi.

Infine, ecco il premio fedeltà, ossia il Bonus dello Stato nei confronti dei risparmiatori cassettisti. Si tratta degli acquirenti della prima ora del bond che lo detengono fino a scadenza. Il rendimento lordo finale è pari all’8X1.000 del capitale iniziale versato. Spalmato per i 6 anni di vita del titolo, si tratta di un altro piccolo extrarendimento annuo lordo dello 0,133%.

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