Come si fa a non far attaccare il riso che bruciato potrebbe essere dannoso

risotto

Se ci fosse ancora la Mondaini potrebbe dire il suo classico “Che noia, che barba, che noia”. Perché quando abbiamo ospiti a cena, decidiamo di fare il riso e questo ci si attacca, come minimo, iniziamo a dire parolacce ad alta voce. Uno degli errori tipici che si fanno in cucina e che capita, ancora, anche a chi lavora ai fornelli da tanti anni.

Figuriamoci le persone alle prime armi che si trovano alle prese con un risotto attaccato. Un bel problema, perché si rischia di alterare anche il sapore. Con quel sentore di bruciato che, oltre che fastidioso per il gusto, è anche pericoloso per la nostra salute, come vedremo.

Ecco i trucchi per cucinare un risotto come si deve

Come si fa a non far attaccare il riso? Dobbiamo seguire con attenzione tutte le procedure corrette. Prima di tutto, dovremmo imparare a scegliere il riso più adatto. In genere, optare per uno tipo Vialone o Carnaroli o Arborio, per citarne alcuni, è la scelta migliore.

Uno degli errori che in tanti fanno è quello di lavare il riso prima di cuocerlo. Operazione che non dovremmo mai e poi mai fare. Questo perché, nel caso volessimo un riso cremoso, si finirebbe per eliminare l’amido che è fondamentale per la riuscita.

Fondamentale, poi, è avere una pentola con i bordi decisamente alti. Non una scelta casuale, considerando il brodo che dovremmo aggiungere poco alla volta.

Uno degli errori da evitare, poi, è quello di non guardare ai minuti di cottura presenti sulla confezione. Ognuno, invece, ha i suoi tempi che dipendono dal fatto di essere più o meno raffinato. Se preferiamo il riso morbido, potremmo seguire questo trucco, ovvero iniziare a cuocerlo in acqua fredda.

Si può evitare di farlo attaccare in questo modo

Se il riso si attacca, oltretutto, rischia di non cuocere in modo uniforme. E se ci accorgiamo troppo tardi dei chicchi che rimangono attaccati, poi restano più duri rispetto agli altri.

Fondamentale, comunque, all’inizio è fare una buona tostatura. Carote e cipolla devono essere piccolissimi ed evitiamo l’olio. Va sempre utilizzata una noce di burro.

Quando il tutto inizia a soffriggere, potremo iniziare a tostare il nostro riso, senza paura di farlo bruciare. Importante è continuare a girare con un mestolo di legno. E poi potremo sfumare con il vino bianco. Che deve essere fermo.

Uno dei trucchi è quello di aggiungere brodo sempre caldo, poco alla volta, per cuocere lentamente il nostro riso. In pratica, dovremmo avere una pentola con il fuoco al minimo, dove lasciare il nostro brodo che andremo ad aggiungere. Evitiamo, poi, di continuare a girarlo, o finirà per attaccarsi perché i chicchi rischiano di perdere il loro amido. Impariamo a far riposare il risotto, una volta spento il fuoco. Bastano cinque minuti, coperto. Intanto, sciogliamo una noce di burro in poco brodo bollente e mantechiamo con movimenti circolari.

Come si fa a non far attaccare il riso per non farlo bruciare che fa male

Il riso bruciato non va mai mangiato. E non solo il riso. Il cibo che finisce per bruciarsi è dannoso per il nostro organismo. Senza differenze. Il cibo bruciato, infatti, potrebbe essere cancerogeno e quindi pensiamo a cosa potremmo andare incontro. C’è chi ama la carne sulla brace quando diventa un poco nera o chi la crosta della pizza bruciacchiata. Eppure, dovremmo evitare di farlo perché fa male.

Tutto questo dipende dall’acrilammide, che è una sostanza che si forma dai cibi che sono particolarmente ricchi di carboidrati. Dalla carne bruciacchiata, invece, si rischia di assumere sostanze come le ammine eterocicliche. In questo caso, come nel barbecue, partendo da cibi proteici, quando la temperatura è alta e prolungata, il rischio del bruciacchiato è facile.

Non si può dire che sono sostanze che automaticamente provochino dei tumori, ma consumarli abitualmente in questo modo, potrebbe indurlo. Ecco perché non dovremmo mai mangiare alcun tipo di cibo bruciato.

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