Ecco cosa è la personalizzazione nel risarcimento del danno

incidente

Quando si è alla guida occorre fare attenzione a rispettare il Codice della Strada e le regole della prudenza. Questo non serve solo ad evitare di incorrere in multe e sanzioni, ma anche per scampare a conseguenze molto più gravi. Infatti i veicoli sono potenzialmente in grado di causare pesantissimi danni a oggetti e persone. Questo significa che, se alla guida causiamo danni ad oggetti o a persone, rischiamo la reclusione e il risarcimento del danno. Questo oltre alle sanzioni amministrative.

La Corte di Cassazione ha spiegato più volte che chi causa un incidente stradale risponde in varie sedi. Intanto quella amministrativa, con multe e sanzioni, come la detrazione di punti o la revoca della patente. Questo quando, nel causare l’incidente, abbia violato delle norme del Codice della Strada. Il colpevole può rispondere anche in sede penale. Ad esempio, se il conducente di un veicolo investe un pedone e gli causa delle lesioni, abbiamo il reato di lesioni colpose.

Ecco cosa è la personalizzazione nel risarcimento del danno

Infine, il conducente danneggiante rischia di rispondere anche in sede civile. In particolare quando, a causa dell’incidente, arreca danno ad oggetti, ad esempio altri veicoli, o persone, è tenuto a risarcire. Interessante a questo proposito una recente sentenza del 2022 del Tribunale di Pisa, che si è occupata della personalizzazione del danno. Dunque, ecco cosa è la personalizzazione quando si parla di risarcimento del danno.

Come è noto, per la legge chi causa un danno ad un altro soggetto è tenuto a risarcirlo. Lo dice l’articolo 2043 del codice civile. Con il risarcimento del danno il danneggiante deve riportare il danneggiato nella situazione in cui si trovava prima del incidente. Ad esempio, se con l’incidente il danneggiante rompe il veicolo del danneggiato, deve ripararlo. Può farlo pagando direttamente le riparazioni al meccanico oppure fornendo i soldi della riparazione al danneggiato stesso.

Patrimoniale e non patrimoniale

In questo caso si parla di danno patrimoniale. Quando, però, gli incidenti causano danni alle persone la situazione si complica. Infatti il danneggiante deve risarcire anche il danno non patrimoniale. Se il conducente nell’incidente causa lesioni ad un persona dovrà risarcirgli due tipi di danno. Il primo è il danno patrimoniale, ad esempio sarà tenuto a fornirgli il denaro necessario alle cure mediche per guarire dalle lesioni. Il secondo danno è quello non patrimoniale. A sua volta, questo danno si compone di due elementi. Il primo è il danno morale, ovvero è la sofferenza che il danneggiato ha subito per avere ricevuto le lesioni.

Il secondo è il danno relazionale. Questo danno è oggetto di personalizzazione, appunto. Questo consiste sostanzialmente nella diminuzione della qualità della vita subita dal danneggiato a causa dell’incidente. Questo tipo di danno, e quindi la quantificazione del risarcimento, dipende normalmente da due fattori. Il primo è la gravità della lesione, più è grave e più sarà alto il risarcimento. Il secondo criterio riguarda l’età del danneggiato. Più è giovane e più un danno permanente alla sua salute inciderà sulla sua vita futura, e dunque sarà grave. Per questo si parla di personalizzazione nel risarcimento del danno.

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