Ecco con il 75% di invalidità a cosa si ha diritto per la pensione

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La normativa tutela i disabili considerandoli, giustamente, persone fragili. Sono riconosciute molte agevolazioni sia economiche che lavorative all’invalido in base alla percentuale riconosciuta. Ma esistono anche dei benefici a livello previdenziale di cui non si parla molto.

Quanto prende un invalido civile al 75%? Spesso è questa la domanda che viene posta da chi ha patologie invalidanti. Mentre ci si dovrebbe soffermare su aspetti che, pur non portando un riscontro economico nell’immediato, riconoscono benefici a lungo termine. Ecco con il 75% di invalidità a cosa si ha diritto a livello pensionistico.

Come si fa a dimostrare la disabilità?

Non basta avere delle patologie per dimostrare di essere invalidi. La disabilità, infatti, non è qualcosa che va dimostrato ma che deve essere certificato da appositi medici. Proprio per questo è necessario sottoporsi a una visita medica predisposta dall’INPS per vedersi certificare la propria condizione.

Solo dopo essersi sottoposti alla valutazione della Commissione medica INPS/ASL è possibile, quindi, dimostrare l’invalidità. Ed ottenere tutti i benefici e le agevolazioni che la percentuale riconosciuta prevede. Perché la tutela che spetta, infatti, cambia in base alla percentuale di invalidità riconosciuta. Essere invalidi al 74% o al 75%, di fatto, prevede interventi statali diversi. Che aumentano se si è titolari anche di Legge 104.

Ecco con il 75% di invalidità a cosa si ha diritto per la pensione

Il disabile con il 75% di invalidità ha alcune agevolazioni anche a livello previdenziale. Può accedere, infatti, alla pensione APE sociale al compimento dei 63 anni se ha versato almeno 30 anni di contributi. Ma può sperare di accedere anche alla Quota 41 se rientra nei lavoratori precoci.

In questo secondo caso è necessario che abbia versato almeno 12 mesi di contributi prima di compiere i 19 anni di età. E la sua condizione di invalido con percentuale pari o superiore al 74% gli garantirebbe l’accesso al raggiungimento dei 41 anni di contributi versati.

Ma esiste anche una terza agevolazione molto importante a livello previdenziale: la maggiorazione contributiva per gli invalidi.

La maggiorazione contributiva va richiesta

Si tratta del riconoscimento di 2 mesi di contributi figurativi aggiuntivi per ogni anno lavorato con i requisiti sanitari previsti. Ovvero, con invalidità superiore al 74%. Questo permette al disabile di aggiungere ai propri contributi un massimo di 5 anni di contributi figurativi derivanti dalla maggiorazione. Utili sia al diritto che alla misura della pensione.

Il beneficio va, ovviamente, richiesto altrimenti non è riconosciuto in via automatica dall’INPS. Solitamente, l’invalido deve richiederlo in sede di domanda di pensione.

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