Ecco chi rischia anche 4.131 euro di multa per questi scontrini

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Imprese e professionisti hanno l’obbligo di emettere un documento fiscale per ogni bene o servizio venduto. Insomma, ogni volta che un titolare di partita IVA incassa una somma di denaro deve darne notizia all’Erario. Il sistema tributario si basa infatti sulla documentazione che imprenditori e professionisti compilano.

La somma tra le fatture emesse e quelle ricevute determina il reddito dei lavoratori autonomi. Oltre a stabilire l’importo delle tasse che questi ultimi dovranno pagare allo Stato. Proprio per assicurarsi che gli esercenti emettano puntualmente i documenti fiscali, la Guardia di Finanza effettua controlli a campione. Sanzionando chi cerca di evadere le imposte. Anche i consumatori hanno il diritto e il dovere di pretendere l’emissione di scontrini e fatture. Presentare i documenti di spesa è infatti l’unico modo per beneficiare delle detrazioni e deduzioni previste per le famiglie.

I documenti non fiscali

Abbiamo visto che negozi, imprese e professionisti devono sempre rilasciare ai clienti idonea documentazione fiscale. In caso contrario ci possono essere sanzioni proporzionali all’importo evaso o al tipo di irregolarità commessa. In alcuni casi, infatti, il meccanismo di evasione è particolarmente sofisticato e basato su documentazione irregolare. Da qui le possibili sanzioni. Per chi? Ecco chi rischia anche 4.131 euro di multa per questi scontrini. A tutti sarà capitato di ricevere uno scontrino che riportava chiaramente la dicitura “non fiscale”. Nonostante possa apparire un controsenso, questo tipo di ricevuta è assolutamente legale, almeno per alcuni esercenti. Il D. Lgs 127/2015 prevede infatti un diverso modo per calcolare il fatturato della grande distribuzione. Supermercati e grandi magazzini possono emettere scontrini non fiscali e comunicare quotidianamente le proprie entrate al Fisco in modalità telematica.

Ecco chi rischia anche 4.131 euro di multa per questi scontrini

I punti vendita che possono emettere scontrini non fiscali devono comunicare all’Agenzia delle Entrate i corrispettivi giornalieri. In altre parole, ogni giorno dovranno inviare al Fisco il dettaglio della propria attività tramite i misuratori fiscali telematici. In questo modo, gli esercenti potranno semplificare le modalità di emissione dei documenti di vendita alla clientela. Il Fisco, al contempo, potrà registrare in maniera automatica e in tempo reale le informazioni previste dalla normativa. Gli esercenti che non installassero correttamente i misuratori incorrerebbero in severe sanzioni. Multe salate che andrebbero ad aggiungersi ad aliquote IVA raddoppiate. Oltre alla sospensione della licenza per chi abusasse del diritto ad emettere documenti di vendita non fiscali. Ecco chi rischia anche 4.131 euro di multa per questi scontrini se omette di dichiarare i propri guadagni all’Agenzia delle Entrate.

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