Ecco 3 alternative al conto corrente per depositare 40.000 euro e guadagnare sugli interessi anche in tempo di guerra

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Quando si tratta di gestire i propri soldi la prudenza non è mai massima. Specie in periodo di guerra in cui la paura fa novanta e i risparmiatori cerano la sicurezza del prodotto e poi il rendimento. Un ragionamento che non fa una grinza, poiché si tratta prima di difendere quanto accumulato e poi di gestirlo al meglio.

Premesso ciò, ecco 3 alternative al conto corrente per depositare 40.000 euro e provare a spuntare dei buoni rendimenti.

Il buono fruttifero postale per parcheggiare 40mila euro

Una prima opzione è il buono fruttifero postale emesso da Cassa Depositi e Prestiti (CDP). Al pari dei bond, godono della garanzia dello Stato e hanno una tassazione agevolata al 12,50%. Inoltre non prevedono costi di sottoscrizione, gestione e rimborso finale. Tuttavia, il vero grande vantaggio è legato al fatto che i soldi sono sempre disponibili, anche prima della scadenza.

In pratica il risparmiatore può riscuoterli in qualsiasi istante ricevendo sempre il 100% del capitale investito. Quanto agli interessi, gli verranno accreditati solo quelli delle finestre temporali completate e previste dal buono in questione.

A fronte di tanti vantaggi, però va detto che i rendimenti offerti da CDP sono molto bassi su tutte le scadenze. Fanno eccezione il buono dedicato ai minori e l’attuale offerta Supersmart sul libretto postale.

Ecco 3 alternative al conto corrente per depositare 40.000 euro e guadagnare sugli interessi anche in tempo di guerra

Una seconda valida alternativa è il titolo di Stato di breve durata (max 2-3 anni). Il ritorno dell’inflazione sta facendo volare i rendimenti anche sul breve termine. Per cui è possibile ottenere un interesse nominale positivo anche su queste scadenze notoriamente avare di rendimenti.

Al guadagno nominale dobbiamo togliere la ritenuta fiscale (12,50%), le commissioni all’intermediario e l’inflazione. Pertanto è facile comprendere che il rendimento reale è negativo considerato l’elevato carovita di questo 2022.

Per avere un’idea di riferimento, prendiamo il BTP con ISIN IT0005474330.

Il Tesoro ha emesso il bond il 16 dicembre 2021, che scadrà il 15 dicembre 2024. La cedola è pari allo 0,00% ma il titolo ha chiuso ieri a 96,40 centesimi. Per cui bastano 39.524 euro, più le commissioni, per investire su 41mila euro di nominale del bond. Tra circa 30 mesi, il risparmiatore riceverà un accredito sul conto di 41mila euro, al netto delle spese e della ritenuta.

Il conto deposito a vincolo e senza vincolo

Infine una buona soluzione la offre il conto deposito (CD), i cui vantaggi si misurano in diversi modi. Ad esempio in termini di disponibilità dei soldi depositati, (CD a vincolo e liberi), di scadenze, di promozioni particolari proposte dall’intermediario.

Sui CD la tassazione è al 26% e i rendimenti sono interessanti all’interno della famiglia degli strumenti a reddito fisso.

Tuttavia, secondo i gestori patrimoniali non vanno mai commessi due errori quando si approccia a questo strumento. Da un lato esso va considerato come un parcheggio di breve durata e non l’investimento della vita. Dall’altro non bisogna mai gestire il CD secondo la logica del tipo all-in.

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