È l’ora dell’orologio salva scippo a Napoli, cercasi imprenditore per realizzare l’accessorio tanto caro ai turisti

Napoli

Napoli cento ne fa e altrettanto ne pensa. In ultimo il problema che rende ancora più rovente la calda estate, riguarda l’escalation di scippi. Motivo per cui la realtà partenopea finirebbe per lasciare un pessimo ricordo nei turisti che pure scelgono la bella città del Mezzogiorno per qualche giorno di cultura. Perché per il relax, forse non è proprio la meta ideale. Addirittura, ci siamo conquistati un posto in classifica tra le città più pericolose al Mondo sulle pagine del giornale anglosassone The Sun. Al punto ormai da pensare che è l’ora dell’orologio salva scippo a Napoli per donare una sorta di immunità ai visitatori.

I fatti e l’idea

Gli scippi ci sono. Purtroppo, è un’amara realtà. L’ultima vittima in ordine di tempo è l’attore francese Daniel Auteuil che sbarca a Napoli con un orologio da 39mila euro. Che adesso non ha più. Così a fronte del boom di turisti che sta riempiendo gli alberghi partenopei, Federturismo Campania si trova a fare i conti con il risvolto della medaglia. Per molti non può certo dirsi che quando si va a Napoli vien voglia di ritornarci. Tutto è in mano alla sorte perché se gira male, piuttosto che ritornare si vuole fuggire via per sempre. Della serie, vedi Napoli e poi…scappi!

Da questa amara constatazione non possiamo che ricavare che è l’ora dell’orologio salva scippo a Napoli. A dire che se proprio non si riesce a far a meno dell’accessorio al polso, lo si può sostituire. L’idea viene rilanciata da Cesare Foà, Presidente di Advunite/Aidit Campania Federturismo. Già in voga nel 2006 in quel della city, adesso sarebbe proprio il momento di riattualizzare la sortita. Produrre e distribuire il prodotto succedaneo.

È l’ora dell’orologio salva scippo a Napoli, cercasi imprenditore per realizzare l’accessorio tanto caro ai turisti

Per il leader di Campania Federturismo l’ideale sarebbe accompagnare il turista in albergo. Invitarlo a lasciare l’orologio prezioso in cassaforte e ricevere quello in plastica che nel tempo di persistenza nella bella città può essere funzionale allo scopo. Ovviamente, bisogna pur arrivarci in albergo! Perché potrebbe anche essere troppo tardi. Ad ogni modo, l’idea pare suscitare un certo interesse e dà adito ad una buona dose di ironia sulle vicissitudini del capoluogo campano. Probabilmente è più semplice suggerire ai turisti in arrivo di non sfoggiare ori e diamanti. Però, in tal caso si correrebbe pure il rischio di scoraggiare i viaggiatori dalla tappa partenopea. Rimane quindi da valutare la fattibilità dell’idea migliore per fare in modo che chi arriva a Napoli, ci stia bene e soprattutto vada via col desiderio di ritornarci.

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