Procida Capitale della Cultura 2022, l’isola condanna l’invasione dell’Ucraina, l’intervista al sindaco Ambrosino

Sindaco Procida

L’Isola di Procida Capitale della Cultura 2022 ieri in protesta contro la guerra in Ucraina. Nell’intervista al sindaco Raimondo Ambrosino per questo anno particolare che vede l’isola protagonista, il leader di Governo locale ha precisato la posizione rispetto al conflitto Russia – Ucraina. «Con una delibera di consiglio comunale approvata all’unanimità, abbiamo espresso nei giorni scorsi la più ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Per i bombardamenti delle città, avvenuti in spregio ad ogni regola del diritto internazionale – e prosegue – per sottomettere uno Stato sovrano, rifiutando ogni tentativo d’intesa negoziale e minando la pace la stabilità dell’Europa».

Qual è la “motivazione” con la quale è stata scelta Procida Capitale della Cultura?

«Il Ministero della Cultura ha scelto la nostra isola grazie al nostro progetto culturale, che – come sottolineato dalla Commissione – presenta elementi di attrattività e qualità di livello eccellente. È stato inoltre considerato un valore aggiunto: il contesto di sostegni locali e regionali, pubblici e privati, definito ben strutturato».

Rappresentate anche tutto un territorio credo…

«Sì, Procida si è subito candidata non come isola, ma come riferimento apicale di un territorio. Pensi ai Campi Flegrei e direi simbolicamente Procida rappresenta tutte le piccole isole italiane e di tutti i piccoli borghi, che nel nostro percorso si sono riconosciuti, sostenendoci. In più, il Ministero ha sottolineato come la dimensione laboratoriale è dedicata alle isole tirreniche ed è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee. Attestati di stima che ci hanno inorgoglito e che si traducono oggi in un grande senso di responsabilità».

Perché venire a Procida? Cosa ha da donarci quest’isola (non solo in termini di bellezze ma anche come umanità, contatto con la gente del posto etc.)?

«Procida è un’isola unica perché unici sono i suoi colori e le sue architetture, ma direi che il valore aggiunto è senz’altro la sua identità, ancorata ai valori del mare e della marineria. Un’identità distante da quella di Ischia e Capri, che hanno invece conosciuto da tempo le lusinghe del turismo, in particolare del turismo di massa».

Procida Capitale della Cultura 2022, l’isola condanna l’invasione dell’Ucraina, l’intervista al sindaco Ambrosino. Chi sceglie Procida dunque cosa trova?

«Oggi chi sceglie Procida entra immediatamente in contatto con una dimensione antica, quasi sospesa nel tempo. Qui le nuove generazioni dialogano con le vecchie e il turista è percepito come un cittadino temporaneo. Quanto alle bellezze, la natura, il mare, gli orti e i limoneti costruiscono una dimensione straordinaria. Il tutto si completa con meraviglie come il complesso di Palazzo d’Avalos e l’abbazia di San Michele, per citarne solo alcune».

Per quale motivo chi visiterà Procida quest’anno sarà portato a ritornarci?

«Perché Procida è, proprio in virtù della sua dimensione, l’isola di un turismo lento e di ritorno. Chi viene qui apprezza la semplicità delle piccole cose e la dimensione di assoluto relax, che non a caso ha ispirato e ispira tanti scrittori e artisti. In più, l’isola si colora di nuove sfumature ad ogni stagione. Il nostro programma culturale è pensato proprio per comprenderne l’anima, con l’attivo contributo dei suoi cittadini, protagonisti sin dalle prime fasi del dossier».

Essere per un anno Capitale della Cultura, che eredità lascia al luogo e ai residenti?

«Siamo certi che la legacy (eredità) di Procida 2022 risiederà nella rigenerazione di alcuni luoghi simbolo della nostra isola. Ad esempio Palazzo d’Avalos e l’ex faro di Punta Pioppeto, recentemente acquisiti al patrimonio comunale. Ma ancora di più l’acquisita consapevolezza che puntare sulla cultura sia il miglior viatico per consolidare l’occupazione giovanile. È un modo per creare opportunità di lavoro legate al turismo, all’archeologia, all’arte».

Come vi siete organizzati: quali sono le pertinenze del Programma?

«Il programma di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022 è suddiviso in 5 sezioni declinate con cinque verbi: Procida inventa, Procida ispira, Procida include, Procida impara, Procida innova. Il tema è unico e ha come titolo: “La cultura non isola” ideato prima della pandemia e oggi più che mai attuale».

Come si articola il programma?

«Vengono sviluppate tre categorie di progetti: “Progetti Faro”, che favoriscono processi di trasformazione, rigenerazione e rivitalizzazione urbana; “Progetti Ancora”, che approfondiscono le eredità culturali, con un forte impulso dalla dimensione locale alla visibilità nazionale ed internazionale. Poi “Progetti Comunità”, volti a promuovere, facilitare e costruire comunità solidali, capitale sociale e beni relazionali».

Si parte ad aprile giusto?

«Sì dopo la grande cerimonia inaugurale di inizio aprile, ci saranno mostre di richiamo internazionale, come “I Greci prima dei Greci”, “Sprigionarti” e “Abitare metafisico”. Avremo progetti di caratura internazionale. Cito quello promosso con la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo (BJCEM – Biennale des Jeunes Créateurs de l’Europe et de la Méditerranée). Quest’ultimo coinvolge 25 giovani artisti dell’area euromediterranea per un programma di residenze diffuse per cinque giovani artisti internazionali. E ancora avremo il progetto “Echi delle distanze” che coinvolge musicisti provenienti da isole di tutto il Mondo. Dal Madagascar a Taiwan, da Creta a Papua Nuova Guinea, stimolati dall’incontro con un’altra comunità isolana, la nostra».

Qual è il piatto tipico del posto e quali le tradizioni più radicate?

«Tra le tradizioni più radicate c’è senz’altro la Processione dei Misteri, che si svolge il Venerdì Santo. Sfila un lungo corteo per le vie dell’isola, con le rappresentazioni in cartapesta di episodi del Vecchio e Nuovo Testamento, portate a mano da figuranti in costume. I piatti tipici valorizzano il nostro limone, la cui singolarità si traduce in insalate uniche al Mondo, da accompagnare magari con alici fritte. Tipica è anche la lingua di bue, il dolce dell’isola, l’ideale per una colazione che si rispetti».

Procida Capitale della Cultura 2022, anche l’isola condanna l’invasione dell’Ucraina ed ecco l’intervista al sindaco Ambrosino. L’apertura del programma di eventi dal prossimo aprile con l’auspicio che per allora tutta l’Europa sia in uno stato di maggiore distensione.

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