È davvero incredibile quanti soldi si devono accantonare per avere assegni di almeno 1.000 euro di pensione INPS al mese sul conto corrente

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Quanto sarà la pensione? Quanti anni di contributi servono per percepire un assegno che consenta un minimo sostentamento? Queste sono le domande che in molti contribuenti si pongono spesso. È davvero incredibile quanti soldi si devono accantonare per avere assegni di almeno 1.000 euro di pensione INPS al mese sul conto corrente. Vediamo una ipotesi di calcolo.

Come sapere a quanto ammonterà il proprio assegno?

Quella sulle pensioni è una tematica piuttosto scottante nel nostro Paese. Molti contribuenti lamentano assegni previdenziali tendenzialmente bassi ed alcuni pensano a “piani B”. Un esempio è la pensione integrativa che sottoscrivono  molti risparmiatori. Tale tema la Redazione di ProiezionidiBorsa lo ha affrontato approfonditamente nell’articolo: “Conviene fare una pensione integrativa a 50 anni per vivere sereni e avere soldi a sufficienza?”.

Stabilire quali siano i fattori che determinano un assegno mensile di pensione pari ad almeno 1.000 euro netti, richiede la valutazione di diversi fattori. Si deve considerare: il sistema di calcolo, se retributivo, contributivo o misto; l’importo lordo dell’assegno; lo stipendio mensile e gli anni di contributi versati.

È davvero incredibile quanti soldi si devono accantonare per avere assegni di almeno 1.000 euro di pensione INPS al mese sul conto corrente

Immaginiamo di effettuare un calcolo con un sistema interamente contributivo di un lavoratore dipendente. Il primo aspetto da considerare riguarda lo scaglione di reddito IRPEF sul quale calcolare l’aliquota. Per una pensione netta di circa 1.000 euro al mese, si dovrà percepire almeno un assegno lordo mensile di 1.400 euro circa. Trattandosi di una pensione derivante da calcolo contributivo, il lavoratore deve versare una contribuzione pari al 33% della retribuzione lorda per ciascun anno. Questo accantonamento risente dei coefficienti di trasformazione in base all’età in cui si va in pensione.

Proviamo ad ipotizzare che il lavoratore esca dal mondo del lavoro all’età di 67 anni, come previsto attualmente. A questa età corrisponde un coefficiente di trasformazione pari al 5,575%. Ciò significa che per percepire una pensione annua di circa 17.000 euro, il montante contributivo dovrà raggiungere la quota di circa 300 mila euro. Se poi trasferiamo la nostra attenzione sugli anni di lavoro, dobbiamo valutare lo stipendio minimo annuo che il lavoratore deve percepire e il numero di anni di lavoro che deve effettuare. È davvero incredibile quanti soldi si devono accantonare per avere assegni di almeno 1.000 euro di pensione INPS al mese sul conto corrente. Questo è un esempio di calcolo ipotetico. Naturalmente, ciascun contribuente dovrà valutare la specificità della propria situazione lavorativa.

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