Dopo quanto tempo staccano la luce se non paghi la bolletta

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Il periodico pagamento delle bollette connesse alle utenze domestiche o di impresa, impone delle spese fisse mensili che non sempre è facile onorare. Avete accumulato alcuni ritardi nel saldo delle ultime fatture che la società fornitrice vi ha inviato e temete il distacco dell’utenza. Che fare? Come evitare di restare senza corrente elettrica in casa? In questa guida gli Esperti di ProiezionidiBorsa vi spiegano dopo quanto tempo staccano la luce se non paghi la bolletta.

Quando si rischia la sospensione della fornitura per morosità?

Il pagamento della bolletta dell’energia elettrica rappresenta un dovere da parte del contribuente che fruisce di un servizio e registra dei consumi. Le società di rifornimento dell’energia elettrica hanno l’obbligo di inviare periodicamente al contribuente il documento attestante le voci di pagamento con le specifiche. Se, in alcuni casi, il contribuente accumula parecchi ritardi, è assai probabile che subisca il distacco del rifornimento. L’accumulo di un leggero ritardo, tuttavia, non espone al rischio di distacco immediato ma potrebbe invece prevedere una ora da pagare nella bolletta successiva. Come capire, allora, dopo quanto tempo staccano la luce se non paghi la bolletta? Ebbene, esiste un vero e proprio iter prima che la società proceda con il completo distacco. Ecco perché è opportuno conoscere le tempistiche e sapere come si può rimediare ad eventuali ritardi nel saldo delle fatture.

Cosa comporta il ritardo del pagamento della bolletta

Prima di vedere quando avviene il distacco, però, è bene capire quanto tempo si ha per il pagamento della bolletta una volta che giunge al proprio indirizzo. Solitamente questa voce è presente nella bolletta che la società vi invia per il saldo dei consumi e del servizio. Questo significa che il contribuente ha in genere diversi giorni, almeno 20,  per provvedere al pagamento della bolletta in questione. Chi non effettua il saldo entro il termine presente nel documento, allora subisce l’addebito degli interessi annuali. Questi seguono il tasso che indica annualmente il Ministero secondo quanto prevede l’art. 1284 del Codice civile. Questo è quanto accade per i piccoli ritardi nel pagamento che solitamente si verificano con maggiore frequenza.

Dopo quanto tempo staccano la luce se non paghi la bolletta

Cosa accade, invece, se il ritardo diventa un vero e proprio mancato pagamento? Ebbene, in questo caso il rischio è quello del distacco del rifornimento dell’energia e quindi del contatore. In tali circostanze, è opportuno dire che la società è tenuta a comunicazione tali azioni al contribuente moroso prima di procedere. Infatti il distacco della fornitura rappresenta l’estrema ratio nella rincorsa al debitore. Difatti, la prima cosa che la società invia al cliente è l’avviso bonario con la specifica di tutti i pagamenti che risultano non pervenuti.

In questo caso, il cliente può capire quali sono le pendenze che ha accumulato e provvedere al saldo. In questi casi, è buona norma avvisare la società di modo che abbia una informazione in tempo reale del saldo relativo alle morosità. Se neanche dopo l’avviso bonario eseguite il pagamento, allora riceverete una raccomandata con diffida, cioè una intimazione al pagamento in cui si stabilisce un termine ultimo per assolvere al pagamento. Se anche questo tentativo fallisce, allora la società riduce la potenza del voltaggio fino al 15% in meno per 15 giorni. Solo a questo punto, se permane l’inadempienza, allora si procede al distacco del fornimento di energia.

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