Da 1.500 fino a 6.000 euro di multa, sospensione della patente di due anni e arresto fino ad un anno per il conducente del veicolo che commette questa infrazione

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Il Codice della Strada pone una serie di regole di comportamento che gli automobilisti devono rispettare sulla strada. Il Titolo V del Codice è tutto dedicato alle norme comportamentali. Queste sono composte da regole e divieti per i conducenti dei veicoli volte ad assicurare una circolazione su strada ordinata e sicura. La violazione di queste regole porta a sanzioni proporzionali alla gravità delle infrazioni stesse. Ad esempio il Codice prevede multe molte salate per il passaggio con il rosso, il mancato rispetto del segnale di “stop”, la guida in stato di ebbrezza.

Tra le violazioni ritenute più pericolose dal legislatore c’è la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Il Codice è molto severo nel sanzionare questo tipo di violazione. Non solo il Codice della Strada ma anche il codice penale punisce severamente chi si mette alla guida in condizioni di alterazione fisica. Infatti, tra i vari effetti, la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti costituisce una forte aggravante per il reato di omicidio stradale. L’articolo 589 bis del codice penale prevede la reclusione fino a 12 anni per questo tipo di reato.

Il Codice della Strada e il codice penale

Il Codice della Strada prevede da 1.500 a 6.000 euro di multa, sospensione della patente e arresto per chi si mette alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. È quanto previsto dall’articolo 187. Sempre questa norma prevede anche che se il veicolo appartiene a persona estranea alla violazione la durata della sospensione della patente può arrivare a quattro anni. Con una sentenza del giudice penale di accertamento di reato viene anche confiscato il veicolo. Questo salvo non appartenga a persona diversa dal trasgressore.

Da 1.500 fino a 6.000 euro di multa, sospensione della patente di due anni e arresto fino ad un anno per il conducente del veicolo che commette questa infrazione

Interessante sul punto una sentenza del Tribunale di Torino, numero 534/2021. Il giudice ha chiarito che, come spiegato anche dalla Cassazione, per accertare lo stato di alterazione psicofisica bastano gli esami di laboratorio. Non è necessaria la conferma tramite visita di un medico specialista. Lo scopo è quello di accertare che l’organismo effettivamente sia sottoposto ai principi attivi delle sostanze stupefacenti. Non è necessaria quantificare esattamente la percentuale riscontrata nel sangue. Oltretutto un ruolo importante ha anche la verifica delle Forze dell’Ordine al momento del controllo e di accertamento dell’infrazione su strada.

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