Cosa sta per accadere sui BTP italiani? Ecco perchè non si potrebbe scherzare da settimana prossima

Cosa sta per accadere sui BTP italiani

Lo spread BTP Bund ha chiuso la scorsa settimana a ridosso dei 184,28 punti in rialzo dell’1,57%. L’obiettivo continua a rimanere area 210, tranne che si tornerà in chiusura settimanale sotto area 180. Frattanto il BTP future continua a segnalare divergenze negative. Cosa sta per accadere sui BTP italiani?

La BCE di recente ha portato i tassi di interesse al 3%, ma ha aperto la strada a ulteriori rialzi nel corso dei prossimi mesi. Cosa significa questo? Che le nuove emissioni di BTP avranno un rendimento (cedola più alta) superiore alle ultime, e che le emissioni in corso vedranno in proporzione (più o meno diretta) il loro prezzo scendere sotto 100. In sostanza, le vecchie emissioni adegueranno il loro rendimento agli attuali tassi di interesse.

Una semplice spiegazione di come funzionano le cose

Quindi, chi vuole comprare BTP  e mantenerli ad esempio a 10 anni potrebbe attendere gli ulterori rialzi dei tassi, oppure comprare sempre in quel momento BTP in corso che hanno visto il loro prezzo scendere. Oggi chi compra BTP è solo colui che gli attuali rendimenti soddisfano le proprie esigenze economiche.

Più o meno, ci può essere una piccola percentuale di differenza, i BTP di vecchia emissione, e quelli di nuova emissione hanno lo stesso rendimento. Tutti coloro che credono diversamente vivono nel mondo dei balocchi,  e presto prenderanno delle sonore bastonate, se non è già accaduto.

Facciamo un esempio pratico per rendere l’idea affermando subito che non è preciso al millesimo:

BTP cedola 1% scadenza a 10 anni di nuova emissione

I tassi da 1% salgono al 2%, e quindi il BTP da 100 scende a 90 circa perchè deve adeguarsi. Chi compra a 90 o chi comprerà un BTP di nuova emissione più o meno otterrà un rendimento del 2% annuo.

I lettori devono sapere che in finanza nulla si distrugge, ma la ricchezza passa da un soggetto ad un altro, e questo esempio appena fatto ne è testimone.

Veniamo allo studio dei prezzi.

Cosa sta per accadere sui BTP italiani? Ecco perchè non si potrebbe scherzare da settimana prossima

Le ulteriori date più importanti dell’anno saranno probabilmente  il 7 marzo, il 26 giugno e poi l’8 novembre. Il parametro dei BTP è il BTP Future: se i prezzi salgono, salgono i corsi dei BTP e i rendimenti scendono. Viceversa, se scende, sale il prezzo dei BTP e aumenta il rendimento. 

Cosa dicono i grafici?

Il Future ha chiuso la scorsa settimana a 114,97. Il segnale in corso giornaliero, mensile, trimestrale è ribassista. Questo significa, come spiegato in precedenza, che si sconta un aumento dei rendimenti, e quindi una discesa dei prezzi dei BTP. Ergo, secondo i pattern grafici, le nuove emissioni dovrebbero essere con cedola più alta, ecc.,ecc..

Il contesto è sempre lo stesso indicato nelle scorse settimane: i BTP potrebbero ancora perdere il 10%. Cosa potrebbe in base all’analisi tecnica impedire questo scenario? Una chiusura del mese di febbraio, o di marzo del BTP Future superiore a 119,17.

Nel breve una chiusura giornaliera superiore ai 116,33 porterebbe i prezzi al rialzo. Una chiusura di venerdì 17 febbraio inferiore ai 113,47 farebbe iniziare una probabile discesa verso i 108.

Attenzione, se aumentano i rendimenti dei BTP, il nostro debito pubblico aumenta, perchè lo Stato dovrebbe pagare più interessi.

In questo caso, su cosa dovrebbe puntare il Governo? Alla crescita economica, perchè entrebbero più tasse nelle casse, e quindi il debito sarebbe sopportabile. Immaginate se accadesse il contrario!

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