Cosa rischio se nascondo 1.000 euro in casa e quanto guadagno invece se li investo a rischio quasi nullo?

Cosa rischio se nascondo 1.000 euro in casa

Il ciclo dei soldi a volte può essere più lungo e felice se si adottano alcune strategie. C’è chi, ad esempio, spende l’intero stipendio nel giro di pochi giorni e chi preferisce tenere fermi i risparmi messi da parte. Altri invece credono che il denaro non dorme mai per cui s’ingegnano sul come farlo durare più a lungo.

Capita a tutti, con frequenza differente da caso a caso, di avere somme di denaro cash di piccolo ma non esiguo importo. Pensiamo ai classici mille o duemila euro, per esempio. Spesso si tratta della ricompensa per un lavoro regolare appena svolto o dell’incasso di una piccola vendita di un bene usato. Altre volte sono il risultato dell’accumulo di più risparmi il cui importo è salito nel tempo salito, e così via.
Tutte casistiche lecite, normali, per le quali si pone il più classico dei dilemmi: come gestirli? Portarli con sé sempre oppure tenerli in casa, magari in posti ben nascosti? Inutile girarci intorno, quest’ultima è la casistica maggiormente praticata. Al riguardo ci chiediamo: ma cosa rischio se nascondo 1.000 euro in casa e quanto guadagno invece se li investo a rischio quasi nullo?

L’idea di tenere 1.000 o 2.000 euro in casa

In linea generale, lasciare soldi in casa nascosti da qualche parte non è vietato dalla Legge. Ovviamente vanno fatti alcuni distinguo. In caso di eventuali controlli, tipo un’ispezione dell’Autorità competente, un conto sono 1-2mila euro trovati qua e là. Altro paia di maniche è rinvenire decine e decine di migliaia di euro se, ad esempio, del tutto slegate e incongruenti con le dichiarazioni rese dal contribuente.
Un rischio molto più serio è invece quello dell’eventuale furto in casa. In tal caso si sommano più danni in uno. Il furto del denaro, i danni materiali lasciati dal passaggio dei ladri, lo shock emotivo del sentirsi violati nel proprio domicilio.
Poi vi sono altri due elementi spesso sottovalutati. Il primo è legato alla perdita di potere d’acquisto nel medio termine. Agli attuali tassi d’inflazione, mille euro dopo 2-3 anni valgono molto meno di 900 euro. Non è anche questo una sorte di “furto”? Infine pensiamo al denaro nascosto in oggetti domestici all’insaputa degli altri componenti familiari. Se il bene andasse perso, distrutto o altro, addio soldi (ogni tanto la cronaca riporta di simili epiloghi).

Cosa rischio se nascondo 1.000 euro in casa e quanto guadagno invece se li investo a rischio quasi nullo?

L’alternativa potrebbe essere allora quella di depositarli in luoghi diversi da casa e in luoghi che siano:

  • sicuri, tanto per il luogo in sé quanto in termini di garanzia sul denaro versato;
  • privi di costi di gestione, dall’apertura alla chiusura;
  • prontamente e facilmente liquidabili all’occorrenza.

Libretto postale e conti deposito

Fatte queste premesse, citiamo due soluzioni per tutte. La prima rimanda al libretto di risparmio postale, senza costi e garantiti dallo Stato. Funzionano al pari di un salvadanaio su cui depositare i propri risparmi. Non solo, ma è possibile guadagnare anche degli interessi grazie all’attuale offerta Supersmart. Ad esempio con 2mila a 180 giorni si possono ottenere circa 11 euro netti.
In secondo luogo pensiamo ai conti deposito. Qui sarebbe bene scegliere una linea libera oppure una vincolata ma che consenta l’eventuale svincolo anticipato. L’ideale sarebbe avere conto d’appoggio e conto deposito entrambi appartenenti allo stesso intermediario. In caso di smobilizzo le somme sarebbero disponibili in un breve arco di tempo.
Qui i potenziali guadagni dipendono dal diverso combinarsi di 3 elementi. Ossia l’essere un prodotto a vincolo o no, la durata del deposito, la presenza o meno di eventuali promozioni speciali.

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