Cosa può pignorare l’Agenzia delle Entrate se non si pagano le tasse

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Quando non si versano le imposte, entro le scadenze previste e fissate dall’Agenzia delle Entrate, in genere il contribuente ha molto tempo per mettersi in regola. Sebbene, a causa del pagamento tardivo, a scattare saranno poi inesorabili le sanzioni. Ed anche gli interessi ai sensi di Legge.

In particolare, il contribuente che non ha versato le tasse, in prima battuta, riceverà dal Fisco la classica lettera. Quella contenente un avviso bonario. Ovverosia un invito a mettersi in regola. Per evitare poi l’iscrizione a ruolo del debito fiscale.

Senza versare dopo l’avviso bonario, infatti, si rischia poi la notifica della cartella esattoriale. Ed in tal caso per il contribuente la situazione si complica. In quanto può scattare il pignoramento nel caso in cui dovesse continuare a non pagare. Vediamo allora come e perché incombe poi il rischio di pignoramenti, fermi amministrativi e ipoteche.

Cosa può pignorare l’Agenzia delle Entrate se non si pagano le tasse

Nel dettaglio, per i debiti fiscali che sono iscritti a ruolo, non pagando entro i termini previsti, a scattare saranno poi inesorabili, proprio da parte del Fisco, le procedure esecutive. Ovverosia quelle che porteranno l’Agenzia delle Entrate ad attivare l’espropriazione forzata. Fino alla copertura del debito fiscale che grava sul contribuente. Includendo le sanzioni e gli interessi come sopra accennato.

Ma cosa può pignorare l’Agenzia delle Entrate? Le procedure esecutive possono riguardare non solo i beni mobili come gli investimenti. Ma anche i beni immobili e le somme di denaro. Per esempio, quelle tenute liquide sul conto corrente bancario o postale.

Come funzionano le procedure esecutive del Fisco sui debiti iscritti a ruolo

Dal punto di vista procedurale, l’avvio delle procedure esecutive, da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, avviene almeno passato un anno dalla notifica della cartella di pagamento. Con il contribuente che, proprio al fine di evitare il pignoramento, ha sempre la possibilità, nei termini previsti dalla Legge, di rimborsare il debito fiscale a rate.

Inoltre, se il debito fiscale iscritto a ruolo è inferiore alla soglia dei 1.000 euro, il Fisco avvia le procedure esecutive solo trascorsi 120 giorni. A partire dalla data della comunicazione, quella inviata e recapitata a mezzo posta ordinaria.

Pure chi rientra nella cosiddetta rottamazione delle cartelle esattoriali, inoltre, gode del vantaggio di evitare le procedure esecutive del Fisco. E di pagare tra l’altro il debito all’Agenzia delle Entrate-Riscossione senza l’applicazione di sanzioni e di interessi. Così come stanno facendo i contribuenti che hanno aderito alla Rottamazione-ter delle cartelle esattoriali.

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