Siamo a fine anno e si leggono svariate previsioni sul futuro, da quelle astrologiche a quelle finanziarie. Un buon modo per mantenere il polso della situazione è quello di andare a leggere le previsioni degli analisti pubblicate sulle riviste specializzate ma anche andando a leggere i grafici dei mercati secondo i criteri dettati dall’analisi tecnica classica o dallo studio statistico basato sulle serie storiche. Cosa potrebbe fare il petrolio nel 2024?
Il 2024 fra tassi e crescita economica
Di recente la FED ha proiettato almeno tre tagli dei tassi di interesse nel 2024. Questo potrebbe significare che si proietta l’inflazione avvicinarsi verso il target ideale del 2% e che la crescita economica possa andare verso una fase di arresto (soft landing o recessione poi si vedrà dai dati macroeconomci che verranno pubblicati di volta in volta).
E le materie prime? Oggi ci concentreremo sul petrolio. Goldman Sachs proietta i prezzi verso i 93 dollari al barile. Secondo JP Morgan il prezzo rimarrà stabile sugli 83 dollari al barile e poi si dovrebbe assistere a una discesa nel 2025. Bank of America invece, aspetta un prezzo del Brent da 90 dollari al barile e quello del WTI intorno agli 86.
Come notiamo i giudizi sono alquanto contrastanti.
Cosa potrebbe fare il petrolio nel 2024? Analisi grafica del crude oil
Nel corso del 2023 è stato segnato il massimo a 94,56 e il minimo a 61,60, Il prezzo attuale si aggira intorno ai 71 dollari. Secondo i criteri dell’analisi tecnica classica la tendenza è positiva in quanto su base mensile sono stati segnati e sono in corso minimi e massimi crescemti. Inoltre, l’anno in corso è stato inside rispetto al precedente, che ha rappresentato l’apice del forte rialzo iniziato nell’anno 2020 dal prezzo negativo raggiunto.
Nei prossimi tre mesi (quindi a fine marzo) questa sequenza positiva verrebbe interrotta da un ritorno su base mensile inferiore al livello di prezzo di 67,17.
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