Cosa comprare e vendere in caso di guerra

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I mercati euforici del 2019 si trovano di fronte, in questo 2020, il pericolo di una guerra. Cosa comprare e vendere in caso di guerra?

Non più tardi di qualche giorno fa il Nasdaq aveva superato quota 9mila punti e l’S&P500 i 3.200. Record storici sulle quotazioni e listini in rialzo erano all’ordine del giorno. Tutti erano euforici e l’unica domanda che ci si poneva era: fino a quanto durerà? Adesso la possibile risposta è arrivata. Anzi, per la precisione sono arrivate anche nuove domande. La prima che si pongono gli investitori è: il mercato si trova di fronte al pericolo di un conflitto? E se sì, cosa comprare e vendere in caso di guerra per guadagnare con l’azionario?

Azioni da monitorare

Appare chiaro che le azioni da monitorare sono quelle direttamente legate al settore energetico. Sarà infatti il petrolio il protagonista delle prossime sedute. I prezzi del petrolio sono già aumentati con il Brent che è arrivato poco sotto i 70 dollari al barile.

Cosa comprare e vendere sul Ftse Mib in caso di guerra

Un primo esempio lo si ha già in queste ore con Eni, Saipem e Tenaris che continuano ad occupare i primi tre posti a Piazza Affari. Sono infatti queste le migliori azioni a Piazza Affari oggi. Con un Ftse Mib che già alle 9.30 gira in negativo (-1,25%) loro guadagnano rispettivamente l’1,94%, lo 0,63% e l’1%. Cosa comprare e vendere in caso di guerra, sui mercati azionari? I consigli degli analisti guardano oltre oceano.

Cosa comprare e vendere a Wall Street in caso di guerra

Cosa comprare e vendere a Wall Street in caso di guerra? Infatti sono gli Usa i diretti interessati. Infatti sulla piazza statunitense ci sono tra i petroliferi, titoli sottovalutati.

Tra i migliori titoli azionari da comprare, secondo gli esperti, c’è Exxon Mobil. (NYSE:XOM) Attualmente ha una capitalizzazione di mercato molto bassa rispetto al passato, con un rendimento da dividendi di circa il 5%. Merrill Lynch è ancora positiva su Exxon considerata una delle migliori scelte di investimento del 2020. E per la vendita? Una cosa è certa: il sentiment ormai è orientato verso l’avversione al rischio e i portafogli difensivi potrebbero vedere una predilezione da parte degli investitori, soprattutto quelli con un profilo di rischio basso.

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